C’era il clown e c’era il saltimbanco, c’era il mangiafuoco e pure la fata turchina, c’era il gatto e pure la volpe. E c’era soprattutto la miseria di un circo mediatico che puntualmente viene in Sicilia per trasformare ogni tragedia in uno spettacolo. Il tutto con la mascherina della libertà di stampa; e con il diritto sacro e inviolabile di raccontare la realtà. Ma quale realtà? La Regione è un pozzo senza fondo: basta calare il secchio e tiri fuori scandali, sprechi e bestialità. Ma mirando e rimirando il circo de La7 sorge una domanda: è possibile che tutti i mali della Sicilia siano riconducibili a Gianfranco Miccichè? Tra i peccati del presidente dell’Ars, ricordiamolo, c’è stato anche quello di avere accusato “Non è l’arena” di populismo. Al narciso Giletti non è sembrato vero: ha acceso il falò delle vanità e ha messo in scena il teatrino della fucilazione.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Giletti, Miccichè e il falò delle vanità
gianfranco miccichèmassimo gilettinon è l'arena
-
Articoli Correlati
-
Palermo, cade il veto FdI
Aeroporto, rientra RiggioBeata ragionevolezza. E beata la capacità, che ogni tanto la politica ritrova, di guardare agli…
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…