Massimo Giletti, conduttore di ‘Non è l’Arena’, prende posizione sulla scelta di Mentana di non ospitare No Vax all’interno dei suoi tg. Ma va in direzione opposta, spiegando a ‘La Stampa’ che il suo programma “è una agorà che deve creare dibattito, aperta anche a chi non la pensa come me”, e rilancia la proposta di Mentana con una provocazione: “Non credo che Mentana sia un fascista eppure quando CasaPound lo ha invitato, lui ci è andato. Io, invece, no, sebbene da inviato avrei potuto farlo”. Giletti si riferisce a un episodio del 2017 che fece molto discutere: Mentana il 29 settembre di quell’anno venne infatti invitato dal leader Simone Di Stefano a un confronto nella sede del movimento dichiaratamente neofascista a Roma. Giletti si dice contrario alla linea Mentana: “Io contrasto questo metodo. Sono un anarchico di questo mestiere e porto nel mio programma ogni forma di contraddizione. Non censuro, faccio domande scomode per smascherare le fake. Ognuno a casa si farà la propria idea. Posso non essere d’accordo con Montagnier, Freccero e Cacciari, ma hanno il diritto alla parola e non solo perché sono intellettuali. Sono contrario a portare in tv solo il pensiero mainstream. Bisogna ascoltare tutte le voci è importante che una trasmissione dia spazio anche a chi la pensa diversamente da me ma come 8 milioni di persone No Vax e No Green Pass. Criminalizzare è sempre un errore”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Giletti lo critica: “Criminalizzare è un errore”
enrico mentanamassimo giletti
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