“Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio…”. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano fornisce la sua versione dei fatti di quello che è diventato un caso politico, la presunta nomina a consulente di Maria Rosaria Boccia. Se ieri era stata la premier Giorgia Meloni a difendere il ministro, subito smentita dalla diretta interessata su Instagram, oggi è il ministro a raccontare la sua verità di quella che definisce “una tempesta mediatica”, in una lettera alla Stampa.
“Ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente. Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che sussistevano e sussistono. In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”. Continua su Huffington Post