Fino all’altro ieri erano tutti d’accordo: l’unico manager che può salvare e rilanciare l’aeroporto di Palermo è Vito Riggio. E sono andati in pellegrinaggio a casa sua per convincerlo a riprendere in mano le redini di Gesap, la società che gestisce gli impianti di Punta Raisi. Ma all’improvviso esplodono gelosie e trame oscure: si agita l’assessore Edy Tamajo ed esce allo scoperto anche Gaetano Armao, l’opaco avvocato d’affari che amministra il retrobottega di Palazzo d’Orleans. Davanti ai quali, manco a dirlo, si inchinano sia il presidente della Regione, Renato Schifani, sia il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. La nomina di Riggio, che era in calendario per lunedì 28 ottobre, slitta a data da destinarsi. Il rischio è che salti definitivamente. Perché il professore Riggio non è un uomo da basso impero. La miserabilità della politica lo inorridisce.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Palermo, un aeroporto di gelosie e trame
edy tamajogaetano armaorenato schifanivito riggio
-
Articoli Correlati
-
Consigli per evitare
la questione moraleNel gran teatro di Santa Flavia, ciascuno recita la sua parte. Antonio Tajani, va da…
-
Tempi e risentimenti
dell’Asp di PalermoRicordate Daniela Faraoni, la manager che dopo avere baciato la pantofola del presidente della Regione,…
-
Cosa nascondono
i ritardi sul MassimoSi sa: ogni problema, lasciato a bagnomaria, finisce per imputridire. Comincia a sgretolarsi anche l’entusiasmo…