Possiamo dirlo. Al ministero della Giustizia è finalmente cambiata la musica. È arrivato infatti un deejay. Formatosi nelle migliori discoteche di Mazara del Vallo, specializzato alla discoteca Meccanò di Firenze, Alfonso Bonafede si è seduto nella stanza che fu di Palmiro Togliatti. Scopritore del premier Giuseppe Conte (era suo docente all’Università di Firenze), ispiratore della politica No Tav (è stato il legale di tutti coloro che si opponevano al passaggio del treno veloce), Bonafede ha già annunciato profonde novità. Tra queste: il ripristino delle intercettazioni selvagge; Daspo per i corrotti; agenti sotto copertura; tempi più lunghi della prescrizione (evidentemente per allungare la “notte” del giudizio). Tra i suoi meriti, va ricordato, c’è la segnalazione di Luca Lanzalone a presidente di Acea finito nelle settimane scorse agli arresti domiciliari oltre la simpatica e strampalata crociata contro il grano “saraceno”, ritenuto un cereale diffuso dalle potenze straniere (prima gli italiani!). Dopo Angelino Alfano, la Sicilia consegna dunque al Paese un altro virtuoso del diritto, un avvocato pronto a far “ballare” tutti i malandrini d’Italia. E poi dicono che non funziona l’ascensore sociale! Dal mojito fino a Cesare Beccaria.
Carmelo Caruso per Il Foglio
in Buttanissima Italia
G come Giustizia: Alfonso Bonafede
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