Fuori dai vaccini. La crociata dei privati

La fase di preparazione del vaccino. La Sicilia ha perso il suo primato nella campagna di immunizzazione

Fuori dalla partita dei vaccini restano laboratori analisi e specialisti convenzionati. Entrambi hanno diffidato ufficialmente la Regione perché riveda i criteri della fase-uno della campagna vaccinale. Criteri che un paio di giorni fa la direttrice del Dasoe (il dipartimento delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico), Maria Letizia Di Liberti, ha inoltrato alle Asp per fare chiarezza sul target. Dell’elenco ufficiale fanno parte 16 categorie e alcune new entry come gli odontoiatri, i farmacisti e i “laboratori privati di analisi autorizzati ai tamponi molecolari”. Una trentina in Sicilia.

Gli altri, però, restano fuori e promettono battaglia.  “In questo momento – spiega Domenico Marasà, del coordinamento intersindacale Medicina specialistica del territorio, a Repubblica – vengono vaccinati solo medici delle strutture convenzionate, ma non il resto del personale che è a stretto contatto con il paziente”. In Sicilia sono 1.800 le strutture convenzionate, fra cui 650 laboratori e punti di prelievo. In campo ci sono 12 mila operatori (di cui 4 mila nei laboratori). “La specialistica convenzionata – dice Marasà – garantisce il 70 per cento di tutte le prestazioni ambulatoriali regionali. Non vaccinare questo personale significa esporre a un rischio di contagi pazienti e operatori”.

Nella diffida indirizzata al presidente della Regione, all’assessore Razza, alla commissione Salute dell’Ars e a tutti i deputati, gli specialisti denunciano che “pur occupandosi ogni giorno di curare tutti i pazienti che soffrono perché affetti da molteplici patologie e che oggi stentano ad essere curati a causa dell’impegno delle strutture ambulatoriali dipendenti dalle Asp e dalle Aziende ospedaliere sul fronte del Covid-19, quando non addirittura chiuse, la categoria viene costantemente offesa e danneggiata dai comportamenti, spesso tradotti in atti, dei dirigenti dell’assessorato alla Salute”. “Per quanto riguarda le strutture specialistiche ambulatoriali accreditate – continua la diffida – gli unici a potere fruire del vaccino sono i medici specialisti come se le altre professionalità (infermieri, fisioterapisti, tecnici di radiologia etc…), che operano con continuità a contatto stretto col Paziente non fossero necessitanti di vaccinazione alla stessa stregua dei Medici Specialisti”.

Nei giorni scorsi, dopo i farmacisti che l’hanno avuta vinta, si era lamentato anche l’Ordine degli Psicologi. La lista degli scontenti è in continuo aggiornamento. La raccomandazione dell’assessorato è anche di mettere da parte il 40% delle dosi già a disposizione delle Asp per effettuare i richiami. Correndo, tuttavia, il rischio di rallentare la campagna di immunizzazione. In questi giorni in Sicilia è arrivata la terza e ultima fornitura dei vaccini Pfizer e alcune migliaia di dosi di Moderna. In generale, ne sono state inoculate 84 mila, più del 67% di quelle a disposizione. Intanto il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, pretende chiarezza in vista della fase-due: “La Regione deve predisporre per tempo, insieme con l’Ordine dei medici ed in particolare con i medici di Medicina generale, un piano per la somministrazione rapida ed efficientemente organizzata dei vaccini in Sicilia in modo da rispettare le disposizioni sulle categorie e le fasce d’età, evitando di creare le condizioni affinché nessuno salti la fila”.

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