“Con il ministro Urso ho e avrò sempre ottimi rapporti perché è una persona di grande livello istituzionale e di grande preparazione. Il tema non è guardare al fotovoltaico come futuro della Sicilia perché il fotovoltaico nulla porta agli interessi economico-sociali della Sicilia. L’obiettivo è ridurre il costo delle bollette”. Così il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, in un’intervista al sito Live Sicilia, risponde al ministro Urso sulle autorizzazioni per il fotovoltaico nell’isola spiegando che chiederà che “venga introdotta anche per le Regioni una misura compensativa adeguata”.

“Parliamo di investimenti notevoli – argomenta Schifani – che sfruttano il nostro clima per produrre energia; lo fanno quando questa energia non rimane, seppure in maniera minima, nella nostra regione o quanto meno viene data come concambio del danno ambientale che viene realizzato cosa che invece avviene per i comuni che ottengono il 3% di quella energia”. E aggiunge: “Questi investimenti non producono posti di lavoro perché sono fatti in maniera scientifica e raffinata, per cui montati i pannelli viene gestito tutto in maniera telematica. Quindi non vi è un futuro che possa portare né ricchezza energetica né di forza lavoro: il mio obiettivo è quello di ridurre il carobollette”.

Schifani ipotizza “una misura di concambio, non finanziario, ma di partecipare e potere ottenere in risposta una quota, seppure non considerevole, di energia prodotta in Sicilia che rimanga in Sicilia che possa contribuire naturalmente a ridurre il costo della bolletta per le famiglie siciliane”. Di questo, il presidente parlerà nei prossimi giorni con gli esponenti del governo nazionale. “Incontrerò nei prossimi giorni il Ministro Urso, innanzitutto le istruttorie non si fermano e vanno avanti perché sarebbe assurdo creare un blocco inutile e poi tornare indietro. E’ evidente che occorrerà la modifica del decreto legislativo del 2003 che prevede che le misure di concambio possano essere riconosciute soltanto ai comuni e non ad altri enti. Chiederò che vengano introdotte anche le regioni – conclude Schifani – per riconoscere loro una misura compensativa adeguata, sociale ed estremamente saggia”.

Urso, sempre dalla tribuna del Vinitaly, aveva confutato le tesi avanzate da Schifani nel corso del convegno di domenica a Palermo, dov’era emersa la posizione forte del governatore: “A Schifani dico che i pannelli solari sono una grande scommessa per la Sicilia. Stiamo realizzando il più grande stabilimento di pannelli solari d’Europa, realizzato da una grande azienda come Enel”. Gli impianti fotovoltaici, ha ribadito il ministro, “sono la grande scommessa soprattutto delle regioni meridionali, per realizzare energia rinnovabile”. E in Sicilia, ha aggiunto, “creano occupazione. Catania, con l’Etna Valley, sta diventando un polo tecnologico avanzato in Europa”.

Un alleato a sorpresa di Schifani, in questa battaglia, è il Movimento 5 Stelle: “Bene la presa di posizione di Schifani sul rilascio delle licenze per gli impianti fotovoltaici per evitare lo stupro del territorio, ma non sia un ‘no’ indiscriminato e generalizzato – dicono i deputati regionali Sunseri e Ciminnisi -. Le energie rinnovabili sono il futuro dell’economia green e perciò vanno utilizzate ed incentivate, ma con precise regole che mettano sempre in primo piano il rispetto dell’ambiente e garantiscano un’adeguata contropartita economica. All’Ars sono depositati da tempo nostri ddl sul tema, uno per il fotovoltaico e uno per l’eolico, Si faccia di tutto per portarli al più presto in aula, specie ora che a sala d’Ercole è mancato il materiale su cui lavorare”.

Favorevole alle nuove posizioni dal governatore è invece Totò Cuffaro: “La presa di posizione del Presidente Schifani sul fotovoltaico vuole essere una pietra lanciata nello stagno per muovere le acque e porre l’attenzione sul tema della produzione energetica e dei profitti dei fondi che stanno investendo in Sicilia. Credo che il Presidente abbia voluto significare come la Regione Siciliana non possa rimanere esclusa dalle royalties versate in produzione energetica anche come ristoro. Ed è chiaro che le imprese agricole che producono energia per utilizzo aziendale sono escluse dal versamento di ogni tipo di royalty, anzi vengono dalla Regione stimolate e supportate nella realizzazione di impianti. Non c’è nessun blocco delle istruttorie, ma solo la richiesta di un confronto produttivo col governo nazionale e con i fondi di investimento”.