Doveva essere la presentazione della lista di Forza Italia per il Consiglio comunale. Si è trasformata in qualcosa di più. Gianfranco Micciché, intervenendo dal pulpito del San Paolo Palace, ha fatto trapelare un certo fastidio per le scelte del centrodestra: “Mi sono scocciato di certi comportamenti degli alleati, che sorridono quando diamo loro qualcosa e poi ci girano le spalle. Abbiamo candidati di FI in provincia di Palermo e ci troviamo contro nostri tradizionali alleati, che ci si oppongono al solo scopo di farci perdere”. Alla kermesse azzurra erano presenti anche l’ambasciatrice di Silvio Berlusconi, Licia Ronzulli; Gabriella Giammanco e Renato Schifani; oltre, naturalmente, al candidato sindaco Roberto Lagalla. Al quale Micciché, in seguito alle polemiche di questi giorni, dà un consiglio: “Levati dai social network – dice – Non ti portano un voto e te ne fanno perdere tanti” .

Miccichè guarda un po’ oltre l’appuntamento di Palermo: “Abbiamo dato tanto in questi anni – ha ripreso il coordinatore di Forza Italia – perché ritenevamo valesse di può il valore dell’alleanza. Io non credo che chi vuole essere il leader del centrodestra saprà fare i passi indietro per amore dell’alleanza. Ho qualche dubbio che sapranno farlo. Credo che chi è leader di questa coalizione non può pensare di farlo dicendo ‘decido io’ oppure ‘io sono candidato e basta’. Da ora in poi non sarò più generoso. Pretenderemo”. “Il ‘peso’ della riconoscenza lo può sostenere chi ha le spalle larghe, chi non è in grado di sopportare questo peso, finisce che ti uccide”, ha continuato Miccichè, parlando di coloro che hanno girato le spalle a Forza Italia. Ed elenca i nomi di Francesco Scoma, Nino Germanà e Nino Minardo, passati alla Lega.

Dal palco è intervenuto anche Francesco Cascio, che ha rimarcato più o meno lo stesso concetto: “Alle elezioni regionali del prossimo autunno, gli alleati del centrodestra ricordino la generosità di Forza Italia”. Licia Ronzulli è partita dalle bare dei Rotoli (“Una vergogna senza pari”), poi ha allargato la prospettiva: “Meno reddito di cittadinanza, i nostri imprenditori non trovano più lavoratori. Dobbiamo sospendere questa misura almeno per la stagione estiva”, è la proposta della senatrice. “La mafia – ha aggiunto – si è inabissata ma esiste. Chi lo nega o è stupido o è mafioso. Ma non si può infangare una comunità intera accostandola alla mafia solo perché si ha paura di perdere le elezioni”.