Un referendum per abrogare la riforma della prescrizione entrata in vigore il primo gennaio e voluta dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. E’ questa la proposta del gruppo parlamentare di Forza Italia, illustrata a palazzo dei Normanni. A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciché, che ha definito il blocco della prescrizione “l’ultimo colpo di inciviltà giuridica di questo Paese, dove non esiste la separazione delle carriere e dove chi fa il pm in un processo può finire anche a fare il giudice in appello. In Italia una persona può stare per anni interi sotto processo ed aver rovinata la propria vita. La prescrizione è una garanzia per l’innocente – ha detto Miccichè -, ma oggi secondo questa legge si possono stare a cercare per anni e anni le prove”. Il presidente dell’Ars ha preferito non andare oltre, per il rispetto dell’istituzione che rappresenta, ma poi ha lasciato la parola a Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, che è entrato nel merito della proposta: “Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché ce lo hanno chiesto i cittadini comuni, le camere penali, le associazioni di categoria. Questa riforma è un abominio giuridico – ha detto Calderone, di professione avvocato – La pendenza del procedimento penale per un cittadino è addirittura più afflittivo della malattia, è un patimento e certe volte un peso sociale”. L’iniziativa di referendum abrogativo che parte dalla Sicilia, secondo l’art. 75 della Costituzione, dovrà essere sostenuto da almeno cinque consigli regionali. Il primo passaggio avverrà in aula con gli altri gruppi parlamentari: “I capigruppo di maggioranza hanno evidenziato la loro volontà ad accogliere la proposta” ha concluso Calderone.