La richiesta di revoca da parte del capogruppo di Forza Italia, Tommaso Calderone, ha provocato la reazione di Tuccio d’Urso, che dalle colonne di Blog Sicilia smentisce qualsiasi oltraggio ai danni dell’Ars: “La prima volta sono mancati dei voti. I parlamentari hanno votato ma i voti non erano presenti”. “Nel corso della seconda votazione – aggiunge – si sono riscontrati due voti falsi. Voti da due parlamentari che non presenti in aula”. Il coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia ha anche estrapolato i filmati relativi alle due sedute. “Non ho oltraggiato nessuno, ho solo detto che in occasione dei due voti, come dimostrato anche nei filmati presenti in rete, che ci sono stato gravi errori nel conteggio dei voti, tali da mettere in risalto il deficit organizzativo dell’Assemblea”, spiega ancora D’Urso che evidenzia come al momento, dopo il pensionamento di una ventina di dirigenti, la pubblica amministrazione abbia un grave deficit di dirigenti esperti nelle problematiche relative ai finanziamenti comunitari. “Trattenere in servizio i dirigenti più capaci, avrebbe senz’altro contribuito all’impegno e alla spesa dei fondi comunitari. Per questo coacervo di volontà da parte del presidente dell’Ars, del M5S e del PD, tutto ciò non si è verificato. Il governo aveva regione. Così una ventina di dirigenti sono in pensione in un momento un cui la Sicilia ne avrebbe avuto bisogno”. “Mi stupisce – chiosa ancora D’Urso – come un valoroso avvocato come l’onorevole Calderone faccia uno svarione sia sotto il profilo di diritti costituzionali della libertà di pensiero e sia sulla distinzione tra personale che lavora in Regione e no”.