Si è preso qualche titolone anche sui giornali nazionali. Perché ciò che dissente fa rumore. E adesso che futuro per Ugo Forello? Dopo aver tergiversato per non più di un paio di giorni, l’ex candidato a sindaco dei 5 Stelle ha rassegnato le dimissioni da capogruppo a Sala delle Lapidi. Lo volevano fare fuori – con un avvicendamento “naturale e concordato” – dopo le critiche rivolte a Di Maio e Di Battista, che diedero delle “puttane” ai giornalisti. Ci ha pensato lui a farsi da parte, pur rimanendo (chissà per quanto) nei confini dei Movimento. Adesso è ingabbiato dalla voglia esasperata di far vedere quanto vale – e cosa pensa – e dai legacci di un partito che, probabilmente, aspetta la prima occasione utile per metterlo alla porta. Definitivamente. Come successo al comandante De Falco a Roma.
Per il “dissidente Ugo” si apre una fase nuova anche in Consiglio comunale. Dichiara, Forello, di aver ricevuto un messaggio di vicinanza dal sindaco Orlando, a cui ha risposto dicendo che spera di restare il suo più acerrimo rivale. Anche se qualcuno avrebbe scommesso su una conversione a sinistra dopo quello che gli è accaduto. Ipotesi scongiurata, al momento. Forello si accoda a Ferrandelli nel “partito” dei postorlandiani, di quelli che non vedono l’ora di veder scorrere i titoli di coda sul sindaco più longevo della storia di Palermo, per certuni inadeguato ai tempi. Domenica, proprio assieme a Ferrandelli, dibatteranno sul futuro della città: “Dall’opposizione è più facile avere vedute comuni – ha spiegato Forello – Ma io resto un 5 Stelle”. Nonostante tutto.