Fondi UE, gelo tra presidenti

L'ex governatore Nello Musumeci e il suo successore, Renato Schifani, durante il passaggio di consegne a palazzo d'Orleans

Evita di entrare in polemica Nello Musumeci anche se – per ammissione dello stesso ministro – i rapporti con il presidente della Regione tendono a zero: “Abbiamo ambedue molti impegni istituzionali che non ci consentono rapporti. Ma il presidente della Regione sa bene, come ogni siciliano, che lavoro in un governo nazionale sempre pronto a servire gli interessi della nostra Regione e dei suoi abitanti”, ha detto a ‘La Sicilia’. Questo non è bastato però a evitare l’innesco sui fondi di Sviluppo e coesione (Fsc): della vecchia programmazione del governo Musumeci, Schifani non ha tenuto granché conto. Ad esempio rivedendo al ribasso (250 milioni in totale) il capitolo sanità, a fronte di investimenti già promessi (per la realizzazione dell’Ismett 2, dell’ospedale oncologico di Gela e per il completamento di quello di Siracusa) per oltre 350 milioni.

Eppure Musumeci smorza: “Parliamo di interventi di grande valore strategico, avviati col mio governo e con un avanzatissimo stato di progettazione, che non possono essere rallentati. Ne ho parlato col collega Fitto e con il presidente Meloni, con la quale concordiamo di inserire il progetto di Carini nel Piano Mattei, perché creare una collaborazione formativa con i Paesi africani è un obiettivo strategico del governo nazionale”. Su Gela e Siracusa, aggiunge il Ministro della Protezione civile, “capisco le preoccupazioni locali, ma credo si tratti di carente informazione. La Sicilia non vorrà fare a meno di due opere strategiche per territori che le attendono da decenni. Eventuali problemi troveranno una risposta nella sinergia tra il governo Meloni e quello siciliano”.

Più in generale Musumeci spiega cosa lo ha spinto a compilare la lista della spesa che in questi giorni viene rimessa in discussione dal suo successore: “Ricordo bene lo spirito di quella programmazione di allora. Il ministro del Sud, Mara Carfagna, chiese a tutte le Regioni di individuare un’anticipazione del Fsc con progetti cantierabili e noi procedemmo a una ricognizione di opere che metteva assieme tanti interventi, alcuni di grande valore strategico, altri di adeguato impatto territoriale. Mi risulta che in una seduta di giunta dei primi di dicembre scorso il presidente della Regione abbia detto che si condividevano molte delle opere individuate, essendovi una continuità tra i nostri governi di centrodestra. Anche se la teoria della continuità è molto flessibile e si presta a mille interpretazioni. Meglio essere prudenti…”. Fidarsi non basta.

L’Ospedale di Siracusa (forse) è salvo

“Palazzo d’Orleans smentisce le voci infondate e strumentali diffuse in questi giorni circa la mancata costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Il presidente della Regione Renato Schifani, lunedì, in occasione della sua visita in prefettura, illustrerà i dettagli relativi alla realizzazione dell’infrastruttura sanitaria”. Si legge in una nota della presidenza.

Paolo Cesareo :

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