“In meno di 36 ore l’Asp di Ragusa ha realizzato i tamponi a 180 migranti, salendo a bordo della nave Ocean Viking a largo di Pozzallo, e consegnato i risultati: tutti negativi e tutti a bordo della nave Moby Zazà predisposta per la quarantena. Ecco il protocollo corretto, preteso dal governo della Regione. Tutto sarebbe stato più semplice e più lineare se non fosse stata individuata la sola nave di stanza a Porto Empedocle. Complimenti ai nostri sanitari di Ragusa, ma resta la forte preoccupazione per un flusso che non si ferma”. Lo ha scritto questa mattina l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, annunciando pertanto la fine di un’odissea di due settimane. Il trasbordo dei profughi dalla Ocean Vikings alla Moby Zazà, la nave-quarantena in rada a Porto Empedocle, è terminato nella notte, dopo aver appreso che i tamponi effettuati a bordo avevano dato esito negativo.
Il dramma della Ocean Viking inizia il 25 giugno quando gli uomini e le donne a bordo della Ocean Viking avvistano un barchino in legno in difficoltà a largo di Lampedusa: al termine delle operazioni di soccorso, 51 persone vengono tratte in salvo. Un’ora dopo la nave intercetta un’altra barca, a 40 miglia a sud dell’isola delle Pelagie, salvando altre 67 persone. Quattro giorni dopo, il 30 giugno, vengono recuperati altri 63 migranti che erano su due barche alla deriva in zona Sar maltese. In totale 180 persone tra cui 25 minori – 17 dei quali non accompagnati – e due donne, una delle quali incinta di cinque mesi. Il 29 giugno, c’è stata un’evacuazione medica di un migrante: un uomo viene portato a terra da una motovedetta della Guardia Costiera italiana. Poi il silenzio da parte delle autorità di Italia e Malta, con la nave di Sos Mediterranee che è rimasta a lungo in attesa di una risposta, nonostante le sette richieste di assegnazione del ‘Pos’, il porto sicuro dove sbarcare i sopravvissuti.
A spingere il comandante a dichiarare lo stato d’emergenza, dice Sos Mediterranee, è stato un “rapido peggioramento della salute mentale di alcuni dei sopravvissuti a bordo, in particolare di un gruppo di 44 persone che si trovano in uno stato di acuto disagio mentale e hanno espresso l’intenzione di infliggere danni a sé e agli altri, compresi i membri dell’equipaggio”. Giovedì, inoltre, due migranti si sono buttati in mare e sono stati recuperati dalle squadre di soccorso. Altri tre che hanno tentato di saltare dalla nave sono stati bloccati dagli altri migranti e dall’equipaggio. Un uomo aveva persino tentato di impiccarsi.
Il caso della Ocean ha fatto innalzare nuovamente il livello di tensione fra la Regione e il governo nazionale, come testimonia un altro post di Razza su Facebook: “Il governo della Regione deve apprendere da Twitter i movimenti della Ocean Viking! Adesso leggiamo, riportato dalle agenzie, che ci sarebbero disagi psichici a bordo. I medici dell’Asp di Ragusa che ieri hanno effettuato a tutti il tampone potrebbero dire il contrario. Voglio essere ancora una volta chiaro: nessuno può scendere se non dopo l’esito del tampone. Se ne facciano una ragione quelli della Ong. La salute, dei nostri concittadini e dei migranti, viene prima di tutto. Se poi ci fosse un pizzico di disponibilità alla verità, si dovrebbe riconoscere che se a Porto Empedocle c’è una nave per la quarantena è perché lo ha chiesto il presidente Musumeci. E si dovrebbe parimenti riconoscere che, se da Pozzallo la Ocean Viking è stata diretta verso Porto Empedocle è perché il governo nazionale ritiene oneroso predisporre un’altra nave per la quarantena. Cioè: quello che ci ha salvaguardato… costa troppo. E quindi non si fa”.