Il Palermo è fuori dalla Serie B. Stavolta, ufficialmente. Il club rosanero non è stato ammesso dalla Covisoc, l’organo di vigilanza sulle società di calcio, per l’ “assenza dei criteri economico finanziari previsti per l’ottenimento della licenza nazionale ai fini dell’ammissione al campionato”. Il Palermo ha consegnato la documentazione incompleta alla scadenza del 24 giugno e non è più possibile integrarla: mancavano la fidejussione assicurativa da 800 mila euro, il pagamento di una sanzione da 500 mila euro per illecito amministrativo e il versamento delle spettanze pregresse ai calciatori e ai membri dello staff. Mancava tutto. Presentare ricorso con gli strumenti messi a disposizione dalla Federcalcio sarebbe inutile (oltre che costoso: 15 mila euro l’istanza).

Così i Tuttolomondo, che continuano a giocare al gatto col topo, potrebbero ricorrere al Tar. Ma hanno le ore contate. All’indomani della ratifica da parte del Consiglio Federale, che si riunirà il prossimo 12 luglio, decadrà l’affiliazione del Palermo, che così potrà ripartire dalla Serie D. L’amministrazione comunale pubblicherà un bando per affidare la società a una cordata seria d’imprenditori (i paletti sono stati messi appunto assieme agli organi federali). A meno che oggi il club rosanero, di fronte alla quinta sezione civile del Tribunale di Palermo, non verrà commissariato (la richiesta è stata avanzata un mese fa dalla Federcalcio). A quel punto l’iter partirebbe prima. Adieu, avventurieri.

Risultano regolarmente iscritte ai rispettivi campionati il Trapani (Serie B), il Catania e la Sicula Leonzio (Serie C).