Il ragionamento è semplice e potrebbe essere l’annuncio di una notizia: “Non è escluso che la nostra area esprima un candidato alternativo a Tajani per la guida di Forza Italia, ma prima bisognerà capire le regole d’ingaggio per i congressi territoriali che porteranno a quello nazionale di febbraio”. A parlare è il mondo che fa capo ai parlamentari azzurri del triangolo Licia Ronzulli, Giorgio Mulè, Alessandro Cattaneo. Uno fra loro tre potrebbe – metafora abusata da queste parti – scendere in campo. Ma forse anche no. Bisognerà aspettare, appunto, il regolamento a settembre. Intanto il dopo Berlusconi prova a prendere a piede. Con la nomina di tre suoi fedelissimi nei posti chiave (organizzazione, elezioni e portavoce) Antonio Tajani di fatto prende il comando di Forza Italia, almeno fino al congresso, fissato il 24-25 febbraio a Roma, marcando in senso ancora più governista la geografia politica interna.
Il segretario affida a Francesco Battistoni la macchina sul territorio e, tramite Alessandro Battilocchio, potrà gestire ogni campagna elettorale, ma soprattutto la selezione dei candidati al momento delle liste. Non solo: il vicepremier e ministro degli Esteri, avrà una sua voce, il portavoce Raffaele Nevi, attuale vicepresidente vicario del gruppo alla Camera. “Sono riconfermati gli altri responsabili di settore”, precisano dal partito. Tra questi anche Tullio Ferrante, si sottolinea in un’altra nota, inviata in un secondo tempo per precisare che il tesseramento di cui è responsabile il sottosegretario ritenuto vicino a Marta Fascina sarà elevato al grado di settore. Restano quindi alla guida della comunicazione Alberto Barachini; agli enti locali Maurizio Gasparri; ai rapporti con gli alleati Licia Ronzulli; ai dipartimenti Alessandro Cattaneo e e alla formazione Maria Alessandra Gallone.
La scelta di Tajani è stata quindi quella di creare nuovi settori da affidare ai fedelissimi senza togliere posizioni ad altri il che avrebbe potuto creare malumori, che comunque il segretario vorrebbe evitare in vista di un congresso che auspica il più unitario possibile. Confermata all’unanimità dalla segreteria la decisione di candidare Adriano Galliani alle suppletive indette per il 22 e 23 ottobre per il seggio del Senato vacante dopo la morte di Berlusconi (Monza e Brianza). Dalle mosse di Tajani annunciate in segreteria non sembrano esserci velleità particolari per i candidati alternativi. Ma a settembre si potrà pronunciare l’ultima parola.