Come Matteo Salvini su Quota 104 retrocessa a finta Quota 103, anche Antonio Tajani esce malconcio dal faccia a faccia con Giorgia Meloni. Venerdì la manovra si è chiusa per la Lega. Forza Italia si è arroccata per l’intero weekend riguardo alle tasse sulla casa, il bene sacro per eccellenza del partito fondato da Silvio Berlusconi. Ma le 72 ore in più dominate da trattative, comunicati e tensioni non sono servite a più di tanto per i fini azzurri. Alla fine – sulla manovra come su tutto il resto – si fa come dice la premier, in stretto asse con il suo braccio economico, il ministro Giancarlo Giorgetti. Il governo farà cassa con l’aumento della cedolare secca, alzandola dal 21% al 26% sugli affitti brevi. L’unica concessione fatta ai forzisti, che in questi giorni ne avevano fatto una battaglia identitaria – sulla quale “non dormiamo la notte”, dicevano prima del vertice – è che la cedolare resterà al 21% solo ed esclusivamente sulla prima casa. Continua su Huffington Post
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FI, storia di una Caporetto. Casa e pensioni: decide Meloni
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