“Silvio non ha mai messo il becco nelle mie prestazioni al Giornale che dirigevo, e mi ha sempre garantito una retribuzione invidiabile. Il suo rispetto per la libertà di stampa è stato totale. Ciò non mi impedisce talvolta di essere in disaccordo con lui se fa dichiarazioni politiche”. Lo ha scritto Vittorio Feltri nel suo editoriale su Libero, intitolato ‘Ci mancava perfino il Berlusconi grillino’. “Per esempio – insiste il giornalista – sabato ha detto di rispettare i grillini, e fin qui nulla da obiettare. Ma quando ha aggiunto che il Reddito di cittadinanza è stata una panacea contro la povertà, non sono riuscito a seguirlo. Perché la miseria non si contrasta concedendo oboli a chiunque preferisca farsi finanziare dallo Stato piuttosto che trovarsi un’occupazione”. A quanto pare, in Italia mancano le opportunità d’impiego. “Trattasi di una balla bella e buona – argomenta Feltri -. Infatti gli imprenditori sono a caccia di manodopera che non riescono a catturare per far funzionare le loro aziende. Ovvio. La maggioranza dei disoccupati non ha imparato alcun mestiere, non sa fare nulla, è priva delle necessarie competenze per svolgere mansioni di qualche livello che non sia rasoterra. Pertanto il Reddito di cittadinanza, caro Berlusconi, produce soltanto gravi danni all’economia nazionale, è un incentivo per vari individui a grattarsi il ventre. Aiutare i veri poveri è un dovere, ma sostenere i lazzaroni incoraggiandoli a rimanere inerti è un peccato mortale”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Feltri: “Ci mancava che diventasse grillino…”
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