“Dimostriamo ancora una volta che il nostro progetto convince ed è vincente. La Sicilia è sempre di più a 5 Stelle”. Lo dice Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture, dopo aver passato in rassegna i risultati dei ballottaggi che confermano le buone prestazioni del “campo largo”, dopo l’affermazione di due domeniche fa a Caltagirone. In due casi, a San Cataldo e Lentini, si impone un sindaco grillino: si tratta di Gioacchino Comparato e di Rosario Lo Faro (entrambi sostenuti dal Pd). La coalizione giallorossa vince anche a Favara con Antonio Palumbo, l’ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Mentre a Vittoria, la città più popolosa al voto, s’impone Ciccio Aiello, che diventa sindaco per la settima volta (ma senza l’apporto del M5s, rimasto fuori dalla contesa).
Tra le prime reazioni va registrata quella di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico: “Il PD vince tutti i ballottaggi: insieme al M5S a San Cataldo con Gioacchino Comparato e a Lentini con Rosario Lo Faro, dove si ripropone l’alleanza con i 5 Stelle. Vinciamo anche a Favara in una sfida difficilissima che premia Antonio Palumbo e la sentitissima sfida di Vittoria con Francesco Aiello. Anche nei ballottaggi il Partito Democratico marchia la differenza e da oggi inizia la riscossa che ci porterà verso le prossime elezioni regionali”. Soddisfazione anche per Claudio Fava: “I ballottaggi confermano che candidati credibili, coalizioni serie e progetti chiari sono la strada vincente. Sono certo che sapremo trarne insegnamento”. Più tranchant il capogruppo dei Cinque Stelle all’Ars, Giovanni Di Caro: “La chiave di lettura è semplice: queste amministrative sono il De profundis per il governo Musumeci. I successi di oggi a Lentini, San Cataldo e Favara, uniti a quelli del primo turno di Caltagirone e Alcamo dimostrano, da un lato, che il M5S del nuovo corso Conte è più vivo che mai e che con le alleanze giuste sui temi che interessano alla collettività è in grado di dire prepotentemente la sua, dall’altro comunicano la chiarissima volontà dei siciliani di chiudere al più presto con questo governo del nulla, di cui si ricorderanno, forse, solo i cavalli di Ambelia”.
Il primo risultato di giornata diventa ufficiale alle 5 del mattino, quando Marco Corsaro, 37 anni, sale sul palco di Misterbianco per festeggiare la vittoria al primo turno: è lui il nuovo sindaco dell’importante comune in provincia di Catania. Già sciolto per mafia. Corsaro, con sei liste al seguito (fra cui Forza Italia e Fratelli d’Italia) riceve l’abbraccio immediato dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Ha battuto la concorrenza di Ernesto Calogero, che si è fermato al 24%, e di Nino Di Guardo, già sindaco della città, cui non è bastato il traino del Partito Democratico per superare il 23%. Più indietro Massimo La Piana, proposto dal Movimento 5 Stelle. “Ci spoglieremo della casacca dei partiti e indosseremo la casacca della nazionale di questa città – ha detto Corsaro a caldo -. Su questo non c’è alcuna deroga. Saremo al servizio della comunità. Con gli atti e i fatti concreti la bella politica può esistere e lo dimostreremo. Stavolta Misterbianco guarda avanti”. A Torretta, l’altro comune sciolto per mafia, in provincia di Palermo, si impone l’architetto Damiano Scalisi.
Il successo più indicativo del centrosinistra è quello di Favara, dove Antonio Palumbo sfiora il 65% e surclassa Totò Montaperto, il candidato di Musumeci; e a San Cataldo, dove l’affluenza si ferma al 33%, Gioacchino Comparato stacca nettamente il candidato del centrodestra, Claudio Vassallo. A Rosolini Giovanni Spadola, sostenuto da liste civiche, ha la meglio su Tino Di Rosolini (con FdI). A Porto Empedocle s’impone Calogero Martello, di Forza Italia, su Salvatore Iacono. A Canicattì Vincenzo Corbo – un successo rivendicato da Diventerà Bellissima – supera il giornalista Sciabbarrà.
A Lentini l’uscente Saverio Lo Bosco riconosce la sconfitta: “Auguri al nuovo sindaco della Città di Lentini Rosario Lo Faro. Sono stati cinque anni difficili, intensi ma bellissimi, per chi come me, crede nella politica, non c’è ruolo politico più nobile che servire la propria Città. Ringrazio tutti i cittadini che hanno dato fiducia al nostro progetto, ringrazio la mia squadra di governo che fino all’ultimo giorno ha lavorato per la nostra Comunità. La Città, adesso ha bisogno di pace e di armonia, ora è il momento di unirla, la campagna elettorale è finita, lavoriamo tutti affinché il percorso di risanamento e ricostruzione continui. Auguri Lentini”.
Sfida sul filo di lana ad Adrano, dove Fabio Mancuso (vicino a Raffaele Lombardo) ha completato la rimonta su Pellegriti e diventa sindaco.