Tra Claudio Fava e Paolo Borrometi volano gli stracci. Nell’intervista di ieri a Buttanissima, il presidente della commissione regionale Antimafia, è tornato sull’audizione di Borrometi, nell’inchiesta relativa al ciclo rifiuti, e sulla polemica a distanza innescata da un post del giornalista su Facebook. La questione ruota (anche) attorno a un articolo – contrario allo scioglimento del comune di Scicli – che Borrometi non avrebbe mai pubblicato sul suo sito (La Spia) e che lui stesso, in audizione, disse di non ricordare. Quell’articolo, però, negli ultimi giorni è sbucato fuori. “Se sono vere le cose che ho letto sui giornali – ha spiegato Fava – siamo di fronte a un giovanotto che ha pubblicato un articolo che non esisteva, lo ha retrodatato a cinque anni fa e ha accusato la commissione antimafia di aver scritto falsamente che quell’articolo non c’era. Al di là dei rilievi penali pesantissimi di un’affermazione così offensiva, continuo a pensare che tutto questo con l’antimafia e col giornalismo non c’entra nulla”. Borrometi ha accusato Fava di aver usato con lui lo stesso metodo utilizzato con Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi scampato a un presunto attentato mafioso. “Il mestiere della vittima – ha aggiunto Fava – è un mestiere che produce onori e gratificazioni. Non credo vi sia persona al mondo che lo interpreti con maggiore zelo del signor Borrometi. Al quale piace essere vittima e cercare altre vittime con le quali condividere questo status privilegiato”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Fava vs Borrometi: scontro in tribunale
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