“Ma se un’ex senatrice della Lega, tale Angela Maraventano da Lampedusa, dice in un pubblico comizio e in presenza di Salvini che “la mafia non ha più la sensibilità e il coraggio che aveva”, con chi ce la prendiamo: con questa analfabeta civile? Con Salvini che ascolta e non fa una piega? Con la sua tribù, analfabeta nel cuore, che applaude le parole di rimpianto della buona mafia come s’applaudivano nella Louisiana i linciaggi del KKK?”. Lo ha scritto su Facebook il deputato regionale dei Cento Passi, nonché presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava. “Se nel 2020 a Catania è possibile che qualcuno dica impunemente da un palco che la mafia aveva sensibilità e coraggio, e viene a dirlo in una terra in cui quei macellai ne hanno passati per le armi un migliaio, che paese è ormai questo? Che diavolo c’entrano la politica, la destra e la sinistra, il gusto della polemica con la bestemmia gratuita? Allora meglio i mafiosi, che almeno rischiano l’ergastolo. Una signora come la suddetta Maraventano è solo un’offesa al pudore, il piacere malato di parole ignobili e impunite. E quelli che adesso la difenderanno per partigianeria politica, quelli che faranno finta di nulla e si volteranno dall’altra parte, mi fanno pena. Talmente servi delle convenienze politiche da non avere nemmeno la libertà di provare ribrezzo”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Fava: questa signora è un’offesa al pudore
angela maraventanoclaudio favalegamafia
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