“Musumeci mi ricorda Schettino: ci vorrebbe qualcuno che gli dicesse ‘torna in aula, cazzo’”. Così Claudio Fava ha inaugurato la conferenza stampa sulla crisi di governo, organizzata dal leader dei Cento Passi, assieme ai capigruppo di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Fava, assieme a Di Paola e Lupo, aveva inoltrato alla presidenza dell’Ars la richiesta di un dibattito che però Micciché ha posticipato al termine delle consultazioni in corso. “Non si abbandona la funzione di governo e il confronto col parlamento in questo modo – ha detto ancora Fava -. Il dato politico è che questa maggioranza non c’è più. Chiunque avesse un minimo di sensibilità democratica ne prenderebbe atto e si confronterebbe col parlamento”. Il presidente della commissione Antimafia ha poi tracciato un ritratto pittoresco del governatore: “Tratta gli assessori come fossero i suoi domestici, la maggioranza come un giardino zoologico (cani, sciacalli, iene), che è la cifra del suo disprezzo; tratta l’opposizione come un fastidio intollerabile che andrebbe rimosso; e il parlamento come un bivacco di manipoli. Musumeci, al di là del vuoto pneumatico prodotto in questi anni, è inadeguato. Sospendere un confronto su una crisi politica in atto, e rinviarlo a tempi migliori, lo considero uno sputo in faccia al parlamento”.
Sugli stessi toni Giuseppe Lupo: “Trovo scandaloso che il presidente stia subordinando azione di governo al suo obiettivo personale di essere ricandidato alla presidenza. Perché non c’è altro motivo che giustifichi la crisi. Non solo non affronta il tema coi gruppi parlamentari, ma fa sapere che incontrerà i leader nazionali, facendo pesare il suo ruolo di grande elettore. Io penso che sia scandaloso. La Sicilia non ha bisogno di un governo congelato”. Per Di Paola, dei Cinque Stelle, “ci sono tanti temi caldi che i siciliani stanno scontando sulla loro pelle, e noi siamo in stallo perché c’è un presidente della Regione ferito nell’orgoglio. Tutto questo non possiamo accettarlo”. “Non vorrei che tutte le somme che riguardano il Pnrr e la prossima Finanziaria- ha aggiunto il deputato gelese, ‘grande elettore’ per le votazioni del Quirinale – vengano suddivise in una sorta di banchetto in cui la maggioranza si riunisce per pianificare la prossima campagna elettorale. Si tratta di scelte importanti che non possono essere subordinate alle exit strategy di Musumeci”.
I tre rappresentanti delle opposizioni sono stati interpellati anche sullo stallo del centrosinistra. “La Chinnici in campo? Non vedo perché dovrei fare un passo indietro – ha risposto Claudio Fava -. Nessuno dovrebbe farlo se pensa di rappresentare una risorsa per la coalizione. C’è uno strumento di partecipazione e coinvolgimento che è quello delle primarie. Usiamolo”. Lupo concorda sui gazebo: “Nessuno può imporre candidature, ma nemmeno accettare veti. Penso che il Pd debba accelerare assieme agli alleati sulla proposta sia per Palermo che per Messina che per la Regione. La crisi che si è aperta impone anche a noi, che siamo l’alternativa, di accelerare i tempi valutando all’interno degli organismi dei partiti quali sono le scelte da fare. Il Pd dovrà riunire la propria direzione per affrontare questo tema”. Di Paola, massimo reggente del M5s in attesa che Conte individui un coordinatore regionale, giustifica la maretta dell’avvocato: “Noi, prima di Giuseppe Conte, non abbiamo mai avuto un’organizzazione. Pian piano sta accadendo e siamo pronti a gestire questa fase. Posso farlo io, in qualità di capogruppo, o un componente del gruppo parlamentare. Un metodo per la selezione del candidato presidente lo troveremo”.