In Forza Italia sono cambiate le gerarchie. Comandano altri. Non più Schifani, presidente della Regione che aveva creduto di essere l’unico imperatore; tanto meno Marcello Caruso, il suo ventriloquo. Dal meeting di Taormina gli equilibri sono cambiati, come rivela finanche Davide Faraone, dall’assemblea regionale di Italia Viva: “Oggi in Forza Italia non comanda nemmeno Schifani – ha detto il capogruppo renziano alla Camera -, comanda Falcone che a Taormina ha lanciato la sua candidatura alle europee. Poi, la conseguente nomina di Gasparri a capogruppo al Senato, dimostra chi comanda in Forza Italia in Sicilia e come ormai il partito sia diventato una costola di Fratelli d’Italia ed è eterodiretto dalla Meloni”.

Faraone, che ha ribadito l’importanza del Centro alle prossime Europee, ha approfondito i rapporti di forza all’interno della coalizione che sostiene Schifani: “La maggioranza non tiene più: il voto sul consolidato, il rinvio delle nomine dei manager della sanità e lo scontro violento tra le forze di maggioranza, l’incapacità di realizzare una sola riforma, lo dimostrano. E poi – ha aggiunto – l’attacco violento alla Dc e a Cuffaro, cavalcato da sinistra, ma i mandanti sono a destra e l’ipocrisia di Forza Italia, della Chinnici su questi temi è incredibile. Se fanno i giustizialisti sarebbe facile dire di loro: ‘il bue che dice cornuto all’asino’, non è nel mio stile e non li seguo su questo terreno. Cuffaro non è un nostro alleato, lo è di Forza Italia, ma mi sento di esprimergli solidarietà per gli attacchi giustizialisti e giacobini di quelli che considera amici, solidarietà a lui e all’assessore Albano”.