Come giudico un uomo che si droga? Come un uomo con enormi fragilità, lo giudico male, perché sceglie la droga come terapia.
Come giudico uno che spaccia? Lo giudico peggio. Ma questo con l’affaire Miccichè non c’entra nulla. Non c’entra nulla col suo sputtanamento. Miccichè non è indagato, eppure l’ordinanza di custodia cautelare è quasi tutta per lui.
Eppure i titoli dei giornali sono tutti per lui. Va a comprare la droga in auto blu col lampeggiante acceso, penseresti è indagato per peculato. No. Non lo è. Discute al telefono, parla di giorni e invece sarebbero dosi di cocaina, penseresti è indagato per spaccio. No. Non lo è. E allora perché il suo nome è su quella ordinanza? Perché ci sono le sue foto, non mentre sniffa, non mentre passa i soldi e prende la droga e anche in quei casi per un non indagato andrebbe oscurato il volto, ma semplicemente mentre scende dall’auto blu? Io non so darmi una risposta che non sfoci nella disumanità, nell’inciviltà giuridica, politica e giornalistica. Ma come, uno non deve sapere se un politico, un uomo pubblico si è drogato? Questo lo sapete già, Miccichè lo ha detto tante volte. Ha detto di averlo fatto ed essersene pentito, per cui parliamo del segreto di Pulcinella.
Tanto rumore per colui che è stato un uomo vicinissimo a Berlusconi. Ma ancora più chiasso fa il silenzio dei suoi compagni di partito. Idolatrato quando deteneva il potere, bullizzato quando l’ha perso, infine dimenticato.
Non hanno la forza di pronunciare nemmeno una parola. Quelli del “se si sbircia dal buco della serratura, non è giustizia”.
Quelli che per Berlusconi, addirittura a processo per Ruby e le olgettine, dicevano: “L’unico eccesso cui abbiamo assistito è stato quello di guardare dal buco della serratura della vita privata di una persona, per cercare di distruggerne l’immagine. Tutto ciò, in un Paese civile è inaccettabile. Le responsabilità politiche e morali sono di chi ha permesso tutto questo. Perché lede la libertà di una persona. E non parlo solo di quella di Berlusconi, ma di ogni cittadino”. Per Miccichè tutto questo non vale, lui merita soltanto la gogna mediatica.