Mettere in ordine i conti della Regione attraverso una maxi-operazione verità su ben 55 mila residui tra attivi e passivi che pesano sul bilancio pubblico e approvare la manovra finanziaria 2023 che potrebbe essere chiusa a breve grazie a un “tesoretto” frutto dell’incremento del gettito erariale per farla approvare dall’Ars entro fine anno, rompendo così l’incantesimo degli esercizi provvisori che dura ormai da tredici anni consecutivi.
Un piano “ambizioso” al quale sta lavorando l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, che all’ANSA parla della tabella di marcia definita per l’approvazione dei documenti economico-finanziari. Il dossier più “caldo” è quello del rendiconto 2020. Lunedì ci sarà la pre-parifica alla Corte dei Conti: nei giorni scorsi i magistrati contabili hanno contestato al governo di avere forzato la spalmatura in dieci anni del disavanzo, per loro andava fatta in tre anni. “Secondo la Corte non poteva essere fatta in virtù di un decreto legislativo, serviva una legge – afferma l’assessore Falcone – E’ una vicenda in un punta di diritto. Noi abbiamo predisposto una serie di relazioni che dimostrano la bontà dell’operazione e riteniamo che l’amministrazione abbia operato correttamente. Siamo fiduciosi”.
Acquisite le contro-osservazioni, la Corte deciderà sulla parifica all’inizio di dicembre. Intanto, all’Economia si lavora agli altri documenti. “Tra mercoledì e giovedì porteremo in giunta il riaccertamento dei residui, 22 mila attivi e 30 mila passivi, ed entro l’anno chiudiamo il rendiconto 2021”, anticipa l’assessore. Non solo. Al tavolo del governo Falcone porterà anche il ddl di variazione del bilancio che dovrà essere esaminato dall’Ars entro il 30 novembre. Si tratta di una “manovrina” da 70 milioni di euro, 12 milioni destinati ai Comuni come sostegno per fare fronte all’aumento dei costi energetici. E a fine mese, Falcone assicura che sarà presentata anche la bozza del bilancio 2023, il pluriennale 23-25 e il ddl di stabilità.
L’assessore dunque non dà per scontato il ricorso all’esercizio provvisorio. Anzi. “Dopo tredici anni sarebbe un miracolo immaginare di poter approvare la manovra entro la fine dell’anno – dice – Sappiamo che si tratta di un compito arduo, ma questo è l’obiettivo del governo Schifani”. A dare ottimismo è il “tesoretto” prodotto dalle maggiori entrate per tasse e tributi. Falcone preferisce non sbilanciarsi in questa fase. “Sono numeri abbastanza buoni, risultato degli investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni – osserva – Spero ci consentiranno di fare il miracolo e di approvare la manovra in tempo senza ricorrere al provvisorio”. L’idea è di portare all’Ars il bilancio e un ddl di stabilità “snello” e accorpare le norme per lo sviluppo in ddl ad hoc. “Il nostro obiettivo è di sostenere i Comuni, le imprese e le famiglie – sostiene Falcone – Mettendo in ordine i conti libereremo in bilancio risorse da investire in misure che serviranno a incrementare il Pil della nostra Regione e a creare occupazione”.