Ex Pip, ok alla norma in Senato

Il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, è anche il coordinatore regionale del partito di Matteo Renzi

È stato approvato in nottata l’emendamento alla Legge nazionale di Bilancio riguardante gli ex Pip, cioè gli ex lavoratori del bacino “Emergenza Palermo”. La norma, modificata in alcune parti rispetto alla proposta iniziale di Italia Viva, porta la firma del capogruppo al Senato, Davide Faraone. Adesso bisognerà aspettare il voto alla Camera previsto per la prossima settimana e poi si avrà un anno di tempo per chiudere il percorso di stabilizzazione con la Regione siciliana.

“Ovviamente è necessario che inizi immediatamente una interlocuzione tra la regione e l’amministrazione centrale per verificare con esattezza i numeri e gli eventuali costi del processo di stabilizzazione – spiega Faraone in una nota -. La sottosegretaria al Mef, Cecilia Guerra seguirà la vicenda per conto del governo nazionale. Nelle more dello svolgimento della procedura istitutiva dell’albo speciale e dunque del percorso di stabilizzazione, l’emendamento autorizza gli enti locali alla prosecuzione dei rapporti di lavoro in itinere o scaduti nell’anno 2020 e sino al 31 dicembre 2021. Grazie all’approvazione dell’emendamento finalmente si riconoscono i lavoratori Pip, sottraendoli dall’”incostituzionalità” e vengono inseriti in un percorso “legale” di stabilizzazione”. L’emendamento è stato approvato all’unanimità da tutte le forze di maggioranza e opposizione.

Soddisfatta anche la Lega. Dal deputato regionale Vincenzo Figuccia arriva un “ringraziamento al senatore Candiani che ha seguito con esperienza i lavori minuto per minuto durante le ore più difficili. Adesso si proceda con lo screening per verificare con esattezza i numeri e gli eventuali costi del processo di stabilizzazione e si garantisca la procedura istitutiva dell’albo speciale. Non molliamo – conclude Figuccia – e continuiamo a seguire questa giusta battaglia fiduciosi e consapevoli che senza l’aiuto di tutti non si va da nessuna parte”.

Paolo Cesareo :

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