La Regione può tornare a spendere dopo alcuni mesi di “blocco”. Sala d’Ercole ha approvato la riscrittura del disegno di legge sull’esercizio provvisorio, che passa da tre a quattro mesi (la nuova scadenza è fissata, così, al 30 aprile). E’ questa la grossa novità della mini-Finanziaria tornata in aula dopo lo sconquasso di ieri, che aveva portato alla soppressione del testo originario. E’ stato l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, a comunicare la variazione in apertura di seduta: “Lo facciamo per rispettare le prerogative del Parlamento – ha detto il vicegovernatore – Come da regolamento dell’Assemblea, l’aula ha 45 giorni di tempo per esaminare la bozza della Legge di Bilancio e della Legge di Stabilità, che il governo provvederà a trasmettere il 3 febbraio. Non è detto che debba utilizzarli tutti, ma è nelle sue prerogative”. Qualche mugugno soprattutto da parte del gruppo di Italia Viva
La maggioranza è compatta e certamente più rilassata rispetto al giorno prima. L’opposizione, con cinque deputati in congedo (Fava più quattro del Pd) ha poche velleità di successo. Ma ci prova, chiedendo di esaminare la riscrittura e proporre emendamenti. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè tira dritto: “Vi concedo un quarto d’ora e non di più”. Anche la Lega mette in guardia il governo: “Ci limiteremo a votare le parti dell’articolato che riguardano lo sblocco stipendi”, annunciava il capogruppo Catalfamo, lasciando intravedere qualche riserva sul resto. Il Carroccio presenta un sub-emendamento per riscrivere l’articolo 6, relativo al fondo di compensazione da 15,9 milioni, contestato anche del Pd. Ma l’appello cade nel vuoto, con la sottolineatura di Fratelli d’Italia, l’ex partito di Catalfamo. Il Partito Democratico chiede di specificare la destinazione di quei fondi – circa 11 dei 16 milioni complessivi – che il governo ha intenzione di destinare a enti, associazioni e teatri: “Perché scritto in questo modo sembra una Tabella H e non è accettabile la logica dei figli e figliastri” obietta Giuseppe Lupo. La modifica dei “dem” viene accolta: prevede che il fondo di compensazione sia erogato innanzitutto a quelle categorie – dai precari ai forestali, passando per gli operai dei consorzi di bonifica – per i quali la spesa era rimasta bloccata.
Il Movimento 5 Stelle si fa sotto sull’articolo 7, che taglia un milione alle ex province per la copertura di una spesa della Città Metropolitana di Catania. Protestano i grillini e i deputati del Siracusano: “Un altro esempio di figli e figliastri”. Ma Sala d’Ercole autorizza il prelievo con lo spauracchio del “voto segreto”, che stavolta non basta a ostacolare la corsa della maggioranza: l’articolo passa con 32 voti favorevoli. Le ultime scaramucce si concretizzano sull’articolo 9, che prevede l’utilizzo dei fondi europei per pagare l’assistenza tecnica alla Sas (la Servizi Ausiliari Sicilia), norma contestata dai grillini. Sul campo di battaglia non restano feriti, ma già dalla mattinata era chiara la volontà di cancellare una figuraccia (da alcuni definito un inciampo) che resterà, comunque, nella storia di questa legislatura. La distrazione di sette deputati – chi al bagno chi a fumare, per dirla con Musumeci – ha causato uno slittamento di 24 ore e rimandato alla Legge di Bilancio vera e propria la resa dei conti interna al governo. Pericolo scampato, per ora.
CINQUE STELLE: DOCUMENTO IMPRESENTABILE
“Impresentabile era prima, impresentabile è rimasto dopo. Il governo, forse, avrebbe fatto meglio a rimanere in bagno, poteva approfittarne per darsi una rinfrescata e, perché no, tentare a schiarirsi le idee che si confermano sempre più confuse, visto ciò che ha ripresentato in aula”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars commentando il voto contrario al ddl di autorizzazione all’esercizio provvisorio. “Il disegno di legge – ha affermato il capogruppo, Giorgio Pasqua – è pieno di norme estranee all’esercizio provvisorio. Questo metodo di lavoro, che crea confusione in aula e nei bilanci, è totalmente sbagliato, come ha avuto modo di rilevare la Corte dei Conti, che ha bacchettato pesantemente il governo”.
PD: IL GOVERNO CONTINUA A IMPROVVISARE
“Abbiamo votato contro questo finto esercizio provvisorio che alla Sicilia non serviva. La Regione aveva bisogno di un bilancio vero che potesse riaccendere l’economia e lo sviluppo produttivo dell’Isola ed invece ci siamo trovati di fronte un testo di legge che nascondeva una riedizione peggiorativa della tabella ‘H’”. Così il capogrppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo ha commentato il testo di esercizio provvisorio approvato dall’aula di Palazzo dei Normanni.
“Il governo ha scelto di partire con il piede sbagliato dimenticando quanto è avvenuto lo scorso anno con la stagione dei ‘collegati’. La Sicilia pagherà ancora una volta il conto di un governo che continua ad improvvisare senza alcuna programmazione economico- finanziaria su un tema di vitale importanza per la Sicilia”.