E’ bastata una seduta di giunta – l’Ars è ferma, guai a disturbarla – e un po’ di buona volontà, per mettere sul piatto un bel gruzzoletto. A poco più di una settimana dalle elezioni Comunali, Schifani batte un colpo. E lo fa con una serie di annunci che spiazzano per il tempismo: a partire dai quasi 5 milioni che andranno a finanziare enti e associazioni dell’ex tabella H. Si parla di contributi a fondo perduto “per la realizzazione di iniziative di rilevanza sociale, socio-sanitaria, culturale, storica, ricreativa, artistica, sportiva, ambientale, di promozione dell’immagine della Regione e dell’economia locale”. Mance, in buona sostanza.
Che la Regione ha scelto di istituzionalizzare attraverso un Avviso pubblico che muove da una norma dell’ultima Finanziaria, sfuggita alla scure dell’impugnativa. Il bando, come comunicato da Palazzo d’Orleans, verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e da quel momento scatteranno 15 giorni di tempo per la presentazione delle richieste di finanziamento. “Gli enti interessati – si precisa – non devono avere scopi di lucro e i contributi non possono essere destinati a spese di investimento”. Otto i dipartimenti interessati, compreso quello del Turismo, che in questa prima parte di legislatura è stato sottoposto a uno stress non indifferente.
La Regione, quindi, riprende a operare in via amministrativa, dato che l’Assemblea regionale tornerà a riunirsi la prima settimana di giugno. Bisognerà attendere l’esito delle urne, poi l’evento che ospiterà la commissione europea a Palazzo dei Normanni, e soltanto prenderà corpo la roadmap che Schifani e i capigruppo hanno condiviso (al vertice dell’altro giorno) per portare in aula alcune riforme di settore. A partire dalla reintroduzione delle province. Fino ad allora si occuperà di tutto o quasi il governo. Mentre il presidente della Regione segue da vicino la stipula di una nuova convenzione fra l’Asp di Messina e l’istituto “Bambin Gesù” per mantenere la Cardiochirurgia pediatrica a Taormina (per almeno altri sei mesi), la giunta ha dato fondo a tutte le proprie energie per ampliare la portata del Bonus Energia. Per far fronte all’innalzamento dei costi determinato dal conflitto russo-ucraino, è stato deliberato l’innalzamento del contributo per le imprese fino al 100% e incrementato i parametri della soglia minima contributiva a 200 mila euro (prima era 20 mila). Un bel passo avanti.
Sempre a favore degli imprenditori, che magari potranno ricordarsene nelle urne, sono state approvate tre nuove azioni di sostegno economico alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti (per 155 milioni complessivi, derivanti dalla riprogrammazione di fondi europei). Il primo intervento, dal valore di 70 milioni, prevede un incremento della dotazione finanziaria della Sezione speciale Sicilia del Fondo di garanzia per le Pmi presso il ministero delle Imprese, per riattivarne l’operatività. La seconda misura prevede l’assegnazione di 65 milioni di euro all’Irfis, finalizzati allo scorrimento delle graduatorie dei beneficiari di aiuti per l’emergenza Covid-19. Fino a oggi sono stati assegnati prestiti fino a 100 mila euro (ma ora la platea verrà ampliata). Infine, un sostegno da 20 milioni di euro viene destinato alla patrimonializzazione dei Consorzi di garanzia collettiva fidi (Confidi) per far fronte alle esigenze finanziarie di operatori, liberi professionisti e partite Iva indebolite dall’attuale congiuntura economica.
E per la serie “ci prendiamo cura di voi” non potevano mancare (per fortuna) i Comuni. La Conferenza regionale delle autonomie locali, presieduta dall’assessore Andrea Messina, ha definito i criteri di ripartizione delle risorse dell’ex “Fondo autonomie locali” da destinare ai Comuni per l’annualità 2023. La legge finanziaria di quest’anno prevede che le prime tre trimestralità vengano assegnate entro il mese di maggio. Quindi, entro i prossimi dieci giorni l’assessorato procederà a trasferire le risorse economiche e a dotare i Comuni di liquidità di cassa. L’ultima trimestralità verrà erogata nei primi mesi del 2024. La somma complessiva è di 265 milioni, al netto delle riserve. Altri 115 milioni destinati agli investimenti, invece, restano ‘ostaggio’ dell’impugnativa di Palazzo Chigi e saranno riprogrammati attraverso un ddl “collegato” che l’Ars dovrebbe mettere nero su bianco entro giugno.
Alcuni interventi del weekend riguardano la viabilità. Sono stati appaltati per 9,7 milioni i lavori per la messa in sicurezza della Strada provinciale 38, l’arteria che collega Mussomeli con Caltanissetta e il resto del territorio nisseno. Il tracciato è lungo 23 chilometri. Sono cinque i punti in cui si opererà, per mettere al riparo il manto stradale da frane e insidiose cavità provocate da fenomeni erosivi che si innescano nel sottosuolo, composto principalmente da roccia salina. I lavori dovrebbero terminare a luglio 2024. L’Ispra, cioè l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, sta invece dando una mano alla Regione per raggiungere in tempi celeri il grande obiettivo del Ponte sullo Stretto. Come? Finanziando, con 650 mila euro destinati a tre università, il completamento della carta geologica dello Stretto di Messina, figlia di una convenzione tra la Presidenza della Regione Siciliana, attraverso l’Autorità di bacino, e la Regione Calabria, attraverso il dipartimento Politiche della montagna, foreste, forestazione, e difesa del suolo. Il documento, che costituisce il completamento dello studio dopo quello denominato “Messina-Reggio Calabria” riguardante la zona attigua, esaminerà tanto l’area terrestre (164 chilometri quadrati) quanto quella marina (485 chilometri quadrati).
La Regione, inoltre, si è impegnata a supportare la Fondazione Falcone, di cui è socia, per finanziare le attività del futuro “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia”, che sarà realizzato a Palazzo Jung di Palermo. Questo rientra a pieno titolo fra i buoni propositi, come d’altronde il rilascio del Paur (provvedimento autorizzativo unico regionale), propedeutico all’indizione della gara d’appalto da parte di Rfi per l’ultimo tratto del percorso dell’anello ferroviario di Palermo, tra le stazioni Politeama e Notarbartolo, della lunghezza di circa due chilometri.
L’Assemblea regionale, nel frattempo, si rigira i pollici. Coi deputati impegnati a tempo pieno nella campagna elettorale e gli assessori incapaci di formulare proposte all’altezza. Gli unici a farsi vivi sono i Cinque Stelle, con il capogruppo Antonio De Luca: “L’Ars? Non solo è immobile per colpa di Schifani, ha pure bandito la trasparenza che poco alla volta avevamo portato dentro al palazzo dei Normanni: le dirette streaming delle commissioni – lamenta il grillino – sono sparite e anche la pubblicazione delle presenze dei deputati in aula lascia molto spazio alla fantasia, visto che non vengono aggiornate da tempo”. Infine, “se da palazzo d’Orleans non arrivano disegni di legge, in aula restano solo le risposte alle interrogazioni, sempre che gli assessori non si facciano trovare impreparati, come spesso è accaduto”. Se ne riparla a giugno. Intanto, è sbocciata la primavera dei piccioli.