“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha ha deliberato di impugnare la legge della Regione siciliana n. 9 del 15/04/2021, recante “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2021. Legge di stabilità regionale”, in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie della Regione siciliana, violano gli articoli 3, 81, terzo comma, 97, 117, secondo comma, lettera e), l), m), e terzo comma, e 118 della Costituzione”. E’ quanto si legge in un comunicato del Consiglio dei Ministri, che ieri ha deciso di impugnare dieci articoli della Finanziaria regionale 2021. Non c’è, per fortuna, quello su cui si reggeva l’intero impianto e che il ragioniere generale dello Stato aveva indicato come ‘sospetto’: ossia l’accantonamento di 1,4 miliardi, frutto di un accordo con lo Stato, a garanzia della compensazione delle mancate entrate da Covid.
La bocciatura più grave, però, riguarda la norma sulla stabilizzazione degli Asu: una platea di 4.500 persone, che da anni attende di chiudere la vertenza. Le rassicurazioni dell’assessore Scavone, che aveva inviato a Roma le proprie controdeduzioni, non sono bastate. La scure del Cdm, poi, si abbatte su alcune norme ‘minori’: una fissava le regole per gli stipendi dei dipendenti della Centrale unica degli acquisti, un’altra attribuiva retroattivamente un’anzianità aggiuntiva al personale dell’Agenzia per le acque. Stoppati, inoltre, lo stanziamento per i progetti a favore degli studenti disabili e di sei interventi in ambito sanitario (cannabis terapeutica, terapia per l’endometriosi, terapia genica Zolgensma, l’istituzione dei centri per i test prenatali non invasivi, il contributo al programma di ricerca Remesa per le malattie trasmesse da animali a uomo e un incremento di ore lavorate per i veterinari).
“L’impianto della manovra finanziaria è assolutamente salvo e corretto” dice l’assessore all’economia Gaetano Armao. L’assessore spiega che la Ragioneria generale aveva avanzato sospetti di incostituzionalità su 46 norme, ma “alla fine la legge di bilancio è passata indenne al vaglio e su quella quella di stabilità l’impugnativa riguarda una decina di norme, il 90 per cento di iniziativa parlamentare”. “Su 115 articoli della finanziaria ci sta che una decina siano contestabili – aggiunge – tutte le vestali che avevano detto che la manovra sarebbe saltata dovrebbero prenderne atto. Ringrazio la ministra Gelmini per il confronto sereno e costruttivo portato avanti”, conclude l’assessore. Concorda Musumeci, che a margine dell’udienza di parifica del rendiconto 2019, sottolinea come “il Consiglio dei Ministri ha superato, sulla base delle puntuali argomentazioni del Governo regionale, i rilievi sulla manovra finanziaria 2021 ritenendo esente da censure la legge regionale di bilancio n. 10/2021”.
In disaccordo invece Claudio Fava, deputato dei Cento Passi: “Ci sono più di quattromila lavoratori, a cui il Governo regionale aveva assicurato la fuoriuscita dall’incubo della precarietà, e che oggi si ritrovano senza certezze. Ci sono decine e decine di sindaci che pensavano di poter rendere più efficiente la macchina comunale con i processi di stabilizzazione del personale e che invece si ritrovano, anche loro, senza certezze. Ma per il governo Musumeci la manovra ha retto. Se non ci fossero di mezzo le vite di migliaia di siciliani verrebbe da dire che dalla tragedia siamo precipitati nella farsa”.
Anche Marianna Caronia è durissima con Armao: “Le parole dell’assessore, che tenta di scaricare sul parlamento regionale la responsabilità della bocciatura di alcune norme della Finanziaria, lasciano sconcertati. Forse Armao non sa che il Presidente Musumeci, a proposito della norma sugli ASU, aveva giustamente parlato di “soluzione definitiva dopo 25 anni” attribuendo il merito del provvedimento alla collaborazione fra Governo e Parlamento? O forse non sa che solo 10 giorni fa il suo collega Scavone aveva parlato di una “norma da difendere ad ogni costo” e si era impegnato in tal senso anche nei rapporti con Roma? Credo che l’assessore Armao non sia del tutto conscio della gravità di quanto avvenuto. Si rende conto che fra le norme impugnate ci sono quelle per garantire i servizi resi nella pubblica amministrazione da migliaia di persone? Si rende conto che fra le norme impugnate ci sono quelle per garantire assistenza agli studenti con disabilità? Non è più tempo, se mai lo è stato, di dire che “va tutto bene” perché la crisi economica e sociale della Sicilia non può essere affrontata con superficialità o sminuendo la portata dei problemi. Credo sia indispensabile in tempi brevissimi una seduta dell’ARS, cui partecipi direttamente il Presidente Musumeci, per trovare insieme una soluzione condivisa”.
“E’ evidente che sulla decisione del Consiglio dei Ministri impugnare la norma che riguarda la stabilizzazione del personale Asu ha pesato l’assenza di interlocuzione tra il governo regionale ed i ministeri competenti. Il presidente Musumeci venga in Aula a spiegare le soluzioni che intende adottare per salvaguardare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori Asu che da oltre 24 anni sono impegnati all’interno della pubblica amministrazione. Il governo ascolti la richiesta delle organizzazioni sindacali partecipando alla seduta della Commissione Lavoro dell’Ars per fare il punto sulla situazione e per definire e condividere la strategia da mettere in campo. Il gruppo parlamentare del Partito Democratico continuerà a sostenere la battaglia dei lavoratori Asu per il riconoscimento dei loro diritti. Ribadiamo fin da adesso la necessità più volte espressa al governo durante l’esame della legge di stabilità, di incrementare la copertura finanziaria prevista per la stabilizzazione nel rispetto delle previsioni costituzionali”. Così il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo.