Vaccini, esclusi i maestri delle paritarie

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Da ieri il personale docente e non docente delle scuole statali siciliane (purché under 55) può prenotare il proprio vaccino sulla piattaforma online di Poste Italiane, fin qui riservata agli anziani. A dieci giorni di distanza dall’arrivo delle fiale, entra nel vivo l’immunizzazione con il siero AstraZeneca, che fin qui aveva fatto segnare record negativi in tutta Italia. La struttura commissariale guidata da Arcuri, fa sapere il Sole 24 Ore, ha infatti consegnato un milione e 48 mila dosi, ma quelle impiegate sono meno di un decimo: appena 51 mila i vaccinati con la prima dose del personale scolastico e 33 mila quelli che appartengono alle forze armate. Poco più di 80 mila dosi impiegate a cui vanno aggiunte qualche altro migliaio per le vaccinazioni di medici privati under 55.

Il problema sta a monte e riguarda l’organizzazione: nonostante le linee guida da parte del Ministero della Salute, le regioni sono andate in ordine sparso. In Sicilia, dopo gli iniziali ritardi per la fornitura degli elenchi ufficiali da parte del Miur, c’è ancora qualcuno che non riesce a registrarsi alla piattaforma, come nel caso dei dirigenti scolastici. Ma anche le scuole paritarie, per ora rimaste fuori dal target, minacciano di rimanere chiuse a partire da lunedì: “Visto che non abbiamo diritto al vaccino chiudiamo – dice Dario Cangialosi, presidente regionale della Federazione italiana scuole materne – Parliamo di 20 mila bambini siciliani dell’infanzia e della primaria che faranno didattica a distanza, visto che 4 mila dipendenti delle scuole paritarie sono stati discriminati e non hanno diritto di tutela come i colleghi delle scuole statali”.

A rassicurare Cangelosi è stato l’assessore Lagalla: “Non appena, già nelle prossime ore, saranno completati gli elenchi del personale scolastico non statale, in Sicilia partirà la campagna di vaccinazione anche per scuole paritarie e private, Its ed enti di formazione. L’assessorato alla Salute, da me contattato a seguito della comprensibile protesta della Fism, ha infatti confermato di avere riservato e reso disponibile una separata e distinta quota di vaccini proprio in previsione di questo nuovo step, permettendo così di immunizzare, fin da subito e contestualmente a docenti e operatori statali, anche questo specifico target di personale”.

Nel frattempo cambiano le modalità di prenotazione. Oltre alla piattaforma e all’accesso da siciliacoronavirus.it, è possibile prenotare anche attraverso il call center dedicato – telefonando al numero verde 800.00.99.66 attivo da lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 – e tramite il nuovo canale costituito dai portalettere di Poste Italiane che possono inserire in agenda gli appuntamenti richiesti dai cittadini appartenenti alle categorie interessate. Nei prossimi giorni, inoltre, verrà allargato il target anagrafico di riferimento (esclusi i soggetti estremamente vulnerabili), come disposto dalle nuove normative nazionali per il vaccino Astrazeneca, ovvero cittadini dai 18 ai 65 anni.

A Catania un vaccinato di 105 anni, a Ragusa una di 107

Antonio Bonajuto, classe 1916, è tra i siciliani più anziani ad avere già ricevuto il vaccino anti-covid. Accompagnato dal figlio Salvatore, si è presentato oggi pomeriggio al centro vaccinale del Policlinico Rodolico di Catania dove è stato accolto da tutto il management dell’Azienda guidata dal direttore generale Gaetano Sirna che si è soffermato a parlare con Antonio e la sua famiglia. «Anche durante la spagnola stavamo chiusi in casa – ricorda il signor Antonio – ma contro questo virus adesso c’è il vaccino ed è giusto farlo. Durante la guerra c’erano amici e nemici, qui combattiamo tutti dalla stessa parte».

Durante il secondo conflitto mondiale, Antonio Bonajuto ha prestato servizio come ufficiale del Regio esercito, dopo l’8 settembre si rifiutò di collaborare con i nazisti, così venne deportato in Germania. Ma il signor Antonio è solo uno dei tanti anziani che in questi giorni si sono presentati nei due punti vaccinali dell’Azienda. Anche a Ragusa nuovo record: come riferisce la locale Asp, infatti, ha ricevuto la seconda dose anche la signora Maria, 107 anni, che vive in una Rsa di Comiso.

107 anni la sig.ra Maria, nata nel 1914, ospite di una casa di riposo di Comiso, ha effettuato la seconda dose del vaccino.

Pubblicato da ASP Ragusa su Giovedì 25 febbraio 2021

 

Caputo: subito i vaccini a San Cipirello e San Giovanni Jato

“È necessario un intervento tempestivo che consenta di individuare i casi positivi e contenere la diffusione del virus a San Giuseppe Jato e San Cipirello. Per tale motivo ho chiesto all’assessore Razza e al commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa, un intervento urgente per evitare che tali aree possano subire ulteriori pesanti ricadute”. Lo afferma il deputato di Forza Italia, on. Mario Caputo, deputato regionale di Forza Italia, circa la richiesta di procedure per garantire sui territori di San Giuseppe Jato e San Cipirello, la vaccinazione di massa alla popolazione maggiorenne, oltre a uno screening con tamponi molecolari. “L’istituzione delle zone rosse in tali comuni – conclude il Parlamentare – è certamente dettata dalla necessità di salvaguardare la salute di tutti. Per evitare gravi conseguenze, sia in termini di aumento dei contagi, che di natura economica per la chiusura delle attività economiche, è opportuno correre ai ripari. Il vaccino e lo screening di massa, tra l’altro, sono attività già svolte con successo in altri comuni in zona rossa del nord Italia. Una prassi consolidata e opportuna per correre ai ripari”.

Carmelo Ricca :

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