Luigi Di Maio lo ha accompagnato a Palazzo Chigi ma è un siciliano che lo ha fatto sbarcare su Twitter. L’uomo che digita al posto di Giuseppe Conte si chiama Dario Adamo ed è originario di Caltanissetta, la città che del Movimento 5 Stelle è un po’ il Klondike. Nella scalata che ha fatto di un gruppo di perfetti sconosciuti dei ministri, anche Adamo ha avuto la medesima sorte. Era un blogger ed è finito portavoce di un premier. Dall’ufficio di comunicazione del gruppo alla Camera è infatti stato assegnato al gabinetto di questo professore, prestato a Di Maio e Matteo Salvini, con il compito di presentarlo agli italiani.
A soli 32 anni, Adamo è stato nominato responsabile social del presidente del Consiglio, che sicuramente non ha potuto scegliersi Rocco Casalino (imposto dalla Ditta), ma che ha finito per apprezzare questo ragazzo siciliano che ha la passione per il reggae ma che ha imparato a suonare la musica di palazzo. Figlio di professori, gli studi li ha fatti a Caltanissetta, al liceo Ruggero Settimo che in città è ritenuto il liceo del blasone. Non si è mai iscritto a un partito ma ha fatto parte degli scout che, a volerla dire tutta, è più che una forma di militanza, anzi un certo modo di imparare a stare al mondo.
«In verità, era di sinistra e ha pure avuto la svolta punk. Pantaloni larghi e capelli rasta. Ma poi si sa come finisce: cravatta e pensieri saggi» racconta un suo compagno di classe. Di sicuro, oggi, Adamo esibisce la fronte alta e un po’ pelata che è segno di desideri ordinati e capricci riposti nel cassetto. E infatti, nonostante sia ingabbiato dalla grisaglia, sarebbe uno sportivo che ha praticato basket e che aveva sin da ragazzo il vizio della scrittura.
Ha cominciato con il sito Girodivite di Riccardo Orioles, ma si è forse salvato fuggendo a Bologna per studiare comunicazione. E chissà che un giorno qualcuno non scriva su questa città che è stata, lo dice Davide Casaleggio, il luogo di fondazione del M5s, la città dello storico “Vaffa day” contro i corrotti in parlamento, ma soprattutto la città che ha fatto incrociare Adamo con Pietro Dettori. Si tratta dell’ufficiale di collegamento tra la Casaleggio Associati e il M5s, la figura che Davide ha scelto per tenere gli occhi a palazzo e sui parlamentari. È infatti Dettori che fa conoscere Adamo a Casaleggio ed è Dettori che ne favorisce l’ingresso nella squadra.
Da Milano, dopo aver dato prova di fiducia, Adamo viene spedito a Roma, per occuparsi della comunicazione dei deputati. È uno specialista nell’uso dei social e non significa che preferisca la dottrina di Luca Morisi, il Rasputin di Salvini. I post di Adamo prediligono l’ironia, hanno, se è permesso dirlo, una corda civile. Del resto, nel caso di Conte, ad Adamo è stato chiesto di trasformare un giurista, che comunicava con saggi profondi e pensosi, in un avatar che comunica con piccoli tweet e che non rinuncia alla foto con la bella attrice Cristiana Capotondi. Un’ottima prova di sé (e alla Casaleggio Associati), Adamo l’aveva già data curando la campagna di Di Maio premier. Si dice che le vacanze le faccia a Rosolini ma che di Sicilia non ami parlarne o almeno «non gli interessa commentare quanto sta facendo l’altro illustre nisseno, Giancarlo Cancelleri». La disciplina è ormai quella della Casaleggio Associati che, almeno in Sicilia, si sta rivelando una scuola di alta formazione, l’Ena del vaffanculo. In questa repubblica dove a contare sono i vice e dove Conte stesso è considerato un premier dimezzato, anche ad Adamo potrebbe accadere di riuscire nell’impresa di contare più di Rocco Casalino e di continuare la sua ascesa. Fare il vice del vice-vice.