E Pierobon si arrabbia con i dirigenti

Palermo 03 Maggio 2018 Sicilia: Alberto Pierobon Assessore regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità.Mike Palazzotto

La seconda audizione di ieri in commissione Antimafia, servita al presidente Fava per valutare la permeabilità della politica e delle istituzioni alle pretese di Paolo Arata, ex consulente di Matteo Salvini e collaboratore di Vito Nicastri, ha portato alla sbarra l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. Nei giorni scorsi, secondo le intercettazioni pubblicate da alcuni quotidiani, Pierobon avrebbe rassicurato Arata sul buon esito di un parere che il dirigente del dipartimento Acqua e Rifiuti, Salvo Cocina, doveva esprimere sull’impianto di biometano da realizzare a Francofonte per conto di Solgesta: “Io ho chiamato Cocina perché Arata paventava azioni civili contro la Regione e voleva una risposta – ha spiegato Pierobon – Io ho chiamato Cocina per dirgli di dare una risposta, o sì o no. E Cocina mi dice che stava firmando. Così ho chiamato Arata che mi pressava. Ma io non ho detto di dire sì o meno, ma solo di dargli una risposta”. La risposta fu negativa e indispettì Arata. Ma Pierobon, secondo quanto riferito in audizione, non chiese spiegazioni al dirigente: “No, e comunque Cocina ancora non ha chiuso il provvedimento: nella pubblica amministrazione si parla con gli atti firmati. Io mi attivavo solo per chiedere di rispondere per tempo perché Arata minacciava azioni risarcitorie milionarie”. Alla domanda di Fava se avesse sollecitato solo questa pratica, l’assessore ha risposto di averne “sollecitate centinaia, ho tutte le lettere inviate a Cocina. Ma ripeto chiedendo di dare risposte, non di autorizzarle”. Sarebbe stato Pierobon, inoltre, a fare da ponte fra Arata e l’assessore al Territorio, Toto Cordaro: “Io mi attivavo per far avere risposte, se mai avessi poi avuto il minimo sentore di quello che c’era dietro Arata guardi nessuno l’avrebbe passata liscia”. Pierobon, oltre ad aver negato qualsiasi incontro con Cocina alla presenza di Miccichè, ha garantito di non sapere nulla delle frequentazioni borderline di Arata: “Nessuno mi ha avvisato della presenza di Nicastri, D’Urso (un dirigente della Regione) dice che ha associato il nome di Arata a Nicastri ma non me l’ha mai detto, me lo poteva dire”.

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