In questa campagna elettorale per le Amministrative di Palermo, a tratti surreale, non mancano i colpi di scena dall’una e dall’altra parte. Il centrosinistra, dopo aver preso atto del passo di lato di Carmelo Miceli, presidente dell’Ordine degli Architetti, vorrebbe riprovarci. Per questo il responsabile Enti locali, Francesco Boccia, e il vicesegretario nazionale, Peppe Provenzano, hanno chiesto al diretto interessato un incontro che potrebbe tenersi già nel weekend da remoto. L’obiettivo è ringraziarlo per aver agitato le acque dentro una coalizione aggrovigliata su se stessa, e riprendere i fili del discorso che portino a un impegno diretto. In una recentissima intervista a Repubblica Miceli sembrava aver chiuso qualsiasi spiraglio, ma chi lo conosce sostiene che non si tratti di un ‘no’ definitivo. Per il Pd, fra l’altro, è una scelta obbligata, dal momento che il pressing di Boccia su Caterina Chinnici, europarlamentare dem, è andato a vuoto. La figlia del magistrato, che è stata tirata in ballo pure per la Regione, non è disposta al momento a scendere in campo per Palazzo delle Aquile. Miceli avrebbe il sostegno di una larga fetta del Pd, che fa riferimento a Cracolici, ma anche della sinistra e di un pezzo del Movimento 5 Stelle, quella più vicina ai deputati nazionali Steni Di Piazza e Adriano Varrica, che lo hanno accompagnato a Roma per conoscere Conte. Gli altri, a quel punto, dovrebbero farsene una ragione.
Paolo Mandarà
in Il sabato del villaggio
E nel campo largo rispunta l’ipotesi Miceli
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