La vita difficile di Roberto si è fermata stasera al quarto piano di una palazzina di via Generale Turba 24, a due passi dall’università. Roberto Andolina alla fine si è arreso proprio quando sembrava che potesse avere una chance per tornare a sperare, per rimettersi in carreggiata. L’hanno trovato in pantaloncini seduto sul letto del piccolo appartamento che abitava da una settimana, probabilmente è morto un paio di giorni fa.
A dare l’allarme è stata la sorella. Roberto non rispondeva al cellulare da qualche giorno. L’ultima volta l’avevo visto giovedì o venerdì della settimana scorsa. Stava seduto su una panchina di fronte al bar, non stava bene, era evidente. Sapevo che qualche giorno prima, dopo l’articolo qui su Buttanissima.it, aveva incontrato l’assessore alle Politiche sociali Peppe Mattina che gli aveva offerto un alloggio e sapevo anche che l’aveva rifiutato.
Quando l’avevo visto su quella panchina, lo sguardo perso nel vuoto, non mi ero avvicinato proprio per non metterlo in imbarazzo, perché sapevo, intuivo, che non avrebbe saputo giustificarmi quel rifiuto. Sapevo anche che quando sarebbe stato pronto sarebbe entrato al bar e mi avrebbe cercato per raccontarmi tutto, o magari l’avrei rivisto uno di questi giorni assieme alla figlia Ilenia a bere un the ghiacciato con la cannuccia.
È strano, stasera mentre aspettavo che lo prendessero da casa per portarlo giù e guardavo tutta quella gente che stava raccolta in silenzio ho pensato solo alla Panda rossa dove Roberto dormiva e dalla quale guardava la finestra della casa che un tempo era stata sua e dove adesso vivono l’ex moglie e la figlia. Non ho pensato a nient’altro, solo a questa piccola macchina scassata dove l’avevo visto un paio di settimane fa alle sette del mattino.
Felice per la gigantesca e inaspettata macchina di solidarietà che era partita, mi aveva promesso che ce l’avrebbe messa tutta per rimettersi in pista. Non lo giudico né lo condanno, figuriamoci: so bene quanto sia difficile mantenere promesse più grandi di te. Riposa in pace, uomo sfortunato, e cerca di afferrare la pace che quaggiù non sei riuscito a trovare.