Addio a Battiato: la Sicilia perde un genio

FRANCO BATTIATO

I cancelli di villa Grazia stamane a Milo (Catania) si sono aperti solamente per pochi amici che hanno voluto partecipare alla ‘veglia di preghiera’ per Franco Battiato, morto ieri all’età di 76 anni. Fuori, sotto un sole cocente, una cinquantina di persone venute a rendere omaggio al maestro. La prima ad arrivare stamane è stata Carmen Consoli, seguita da Alice. A destra del piccolo cancello della villa un foglio di carta con la scritta ‘Ora guarirai da tutte le malattie’, attorniato da alcuni omaggi floreali. Vicino c’è uno dei manifesti fatti affiggere dal Comune di Milo, che per oggi, in occasione delle esequie, ha proclamato il lutto cittadino. “Uomo straordinario e artista immenso, che in molti modi e tante occasioni – c’è scritto – ha dimostrato per Milo affetto e disponibilità, dopo averlo scelto come luogo in cui vivere e da cui trarre ispirazione. La cittadinanza si tinge attorno ai familiari ne si unisce al loro dolore”.

A salutare per l’ultima volta Battiato stamane sono arrivati, anche il sindaco di Milo Alfio Cosentino, il compositore Roberto Cacciapaglia, i cantautori Yuri Camisasca e Giovanni Caccamo. Anche Enzo Caragliano, il sindaco di Riposto, paese Natale di Battiato, ha voluto salutare l’artista. “Franco Battiato, il miglior concittadino che abbiamo avuto. Riposto gli ha dato i natali – ha detto Caragliano – e lui lì è cresciuto per le avventure nelle strade del mondo che lo hanno portato ad essere una figura universale. Gli intitoleremo una grande piazza fronte mare così lui potrà vedere sia il mare e sia l’Etna che amava tanto”. A officiare la veglia è stato un sacerdote amico dell’artista e della famiglia, padre Guidalberto Bormolini.

L’artista era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. Personalità eclettica e di grande spessore culturale si era cimentato anche con altre attività come la scrittura, la pittura e la regia cinematografica. Il maestro Battiato, per cinque mesi, ha rivestito l’incarico di assessore regionale alla Cultura nel governo di Rosario Crocetta, un’esperienza finita in modo a dir poco burrascoso.

Lo stesso Crocetta, in un’intervista a Repubblica, ha parlato dei motivi che portarono all’allontanamento di Battiato. A quella frase sulle “troie in Parlamento”, pronunciata da Bruxelles: “Io e lui – racconta l’ex governatore – ne parlammo a lungo. Quella frase era riferita alla politica che si vendeva, non sicuramente alle donne. Chi conosce bene i testi di Battiato, il suo pensiero, non può pensare a una battuta misogina. Io volevo trattenerlo in giunta, me ne sarei fregato – ribadisce ancora oggi Crocetta -. Quelli che attaccavano ce l’avevano con me più che con lui. Non ne volle sapere. Mi disse “io me ne vado perché non puoi governare con il contrasto del Senato, della Camera e del Parlamento europeo”. L’addio alla giunta fu un atto d’amore. Me ne dispiacqui molto”. Il Comune di Catania ha deciso di intitolare al cantautore il lungomare della città.

Il commento del sindaco di Catania, Pogliese

“Ci sono uomini che, grazie alla loro arte, sono riusciti a migliorare le nostre vite. A renderle più piene, più piacevoli, fornendo al contempo chiavi di interpretazione della vicenda umana illuminanti. Sono diventati parte delle nostre stesse vite, della nostra quotidianità. Franco Battiato è stato uno di questi. Ma è stato anche qualcosa in più: un innovatore, un genio musicale, capace di percorrere strade nuove e mai battute prima. Ma è stato anche qualcos’altro: un uomo capace di una fortissima invettiva civile, con le parole forti, nette, inequivocabili, di Povera Patria, scritta e pubblicata in quell’inizio di anni Novanta, la Sicilia sotto scacco della mafia e con la grande crisi politica del ‘92 alle porte”. Lo scrive il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, su Facebook. “Franco Battiato, artista dalla vocazione universale, è stato un figlio della nostra Terra a tutto tondo – dice ancora il primo cittadino -. Una delle principali fonti del nostro orgoglio, una delle pietre miliari del nostro senso di appartenenza. Catania è la città di Franco Battiato, e questa città non lo dimenticherà, ma saprà omaggiarlo nel modo più appropriato, come uno dei suoi figli più illustri. Ci mancherai, Maestro. oggi è tempo di “oceani di silenzio” per ricordarti”.

Paolo Cesareo :

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