E’ morta a Palermo Letizia Battaglia: 87 anni, storica fotoreporter, che per anni ha lavorato per il quotidiano “L’Ora” raccontando con i suoi scatti la guerra di mafia. Con lei sparisce un volto internazionale di Palermo, il simbolo di un’epoca del giornalismo e del riscatto della città. Va via un’artista che con i suoi scatti ha insegnato l’arte di una fotografia che sa esprimere tutta la sua potenza nel ritratto della realtà.
“Letizia Battaglia ci ha lasciato. Tante lacrime e un grande dolore”. Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha ricordato la fotoreporter, che era stata anche assessore comunale, nel corso della cerimonia funebre laica che si è svolta nell’atrio di Palazzo delle Aquile, sede del Municipio. “Era capace – ha aggiunto – di fare emergere pezzi di umanità tra sofferenze e violenze disumane. Una grande voglia di rendere visibile l’invisibile nella sua vita, con i suoi scatti, nella sua attività politica, l’ innocenza, la malvagità, la vita, la morte, un amore senza regole e senza limiti per gli ultimi, per gli emarginati”. Orlando ha poi osservato: “ha condiviso sempre il primato dei diritti anche oltre e contro la legge, una donna, un’artista, una politica ‘oltre’, sempre ‘oltre’ i luoghi comuni e i perbenismi ipocriti. Una donna leggera e scomoda come è di chi ha valori forti. Tanti ricordi, tante lacrime…”.
Con i suoi scatti la Battaglia ha raccontato i tanti omicidi di cui furono macchiate le strade di Palermo. Suo il celebre scatto in cui il giovane Sergio Mattarella regge il corpo trucidato del fratello Piersanti, allora presidente della Regione Siciliana. Sono suoi gli scatti all’hotel Zagarella che ritraggono gli esattori mafiosi Salvo insieme a Giulio Andreotti, scatti che furono acquisiti agli atti per il processo. Sua anche la foto dell’attentato al giudice Cesare Terranova.
Rimarrà per sempre lo scatto che ritrae la stessa Letizia Battaglia con dietro scritta su un portone la parola “mafia”. “Sono imprigionata nel ruolo di fotografa che ha fotografato la guerra civile nella sua terra”, disse in un intervista e in recenti lavori amava far emergere il suo lavoro di fotografa della vita. Fra i suoi celebri scatti anche la celebre bambina con il pallone, un ritratto di Pier Paolo Pasolini le tante foto di donne.
Insignita di numerosi premi come l’Eugene Smith e l’Eric Salomon Award, ha collaborato con le più importanti agenzie giornalistiche mondiali.
Tra la fine degli anni 80 e i primi anni ’90 si è occupata anche di politica. E’ stata consigliera comunale con i Verdi ed assessore comunale in una delle giunte guidate da Leoluca Orlando. Nel 2017 fondò il Centro internazionale di fotografia ai Cantieri culturali della Zisa, centro diretto fino allo scorso novembre, mese in cui lasciò la guida dell’istituzione culturale in polemica con la reazione scoppiata a seguito della pubblicazione delle foto di un suo progetto culturale curato per Lamborghini.