Accompagnata alla porta Ester Bonafede, l’Orchestra Sinfonica Siciliana va in cerca del nuovo sovrintendente. «Una risposta netta, certa» è quella che si augura Stefano Santoro, presidente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione, in vista della seduta che ha convocato per lunedì prossimo. «E mi auguro – puntualizza – una scelta anche unanime, stavolta». Santoro ovviamente non si sbilancia, parla di una figura che somigli un po’ «a quella dei direttori generali di una volta, che sappia coordinare l’attività artistica con quella amministrativa» senza mettere in ombra il ruolo dello stesso Consiglio d’amministrazione «perché – e fa riferimento al passato recente della Sinfonica – spesso c’è stata un’erronea idea delle attribuzioni di potere al sovrintendente che aveva totalmente esautorato il Cda».
La “rosa” dovrebbe essere quella già nota composta dai pretendenti che avevano inoltrato la domanda alla manifestazione di pubblico interesse lanciata dalla Fondazione di via Turati e da qualche “esterno” alla lista di cui circolava già il nome. Non è detto che il Cda tiri fuori un outsider. Era stato Santoro stesso a lanciare un segnale in tal senso alla fine della conferenza stampa con la quale aveva approfondito i già noti motivi della revoca della nomina all’architetto Bonafede: «La scelta del Cda potrebbe anche non limitarsi a quelli che hanno presentato i propri curricula».
Tra i primi – quelli cioè che hanno partecipato al bando – tornerebbe in campo Pippo Cataldo, musicista, docente di percussioni al Conservatorio di Palermo, nome noto al Politeama per essere già stato direttore artistico dell’Orchestra ben due volte, dal 1998 al 2001 e, più di recente, a cavallo tra il 2008 e il 2009. In questo caso sarebbero già prevedibili il «no» secco di Sonia Giacalone – nel Cda in rappresentanza dei lavoratori – e quello di Giulio Pirrotta, in quota Comune di Palermo. Potrebbe ripresentarsi dunque il 3 contro 2 che già si manifestò al momento della nomina di Ester Bonafede (il voto di Santoro per statuto, come presidente del Cda, vale doppio). La scelta di Cataldo potrebbe indirizzare il radar politico di Santoro verso il presidente della Regione Nello Musumeci, in direzione del suo movimento, viste le frizioni che tra via Turati e il governo regionale ci sono state in queste ultime settimane. Ma Santoro non vuol sentire parlare di frizioni: «Qui ci serviamo del cambio automatico», taglia corto con una battuta.
L’altro nome che viene fuori in queste ultime ore è nuovamente quello di Andrea Peria, manager dello spettacolo, ideatore e realizzatore di grandi eventi, con incarichi direttivi presso Anica e Agis, promotore di «Porto d’Arte», la stagione estiva del Castello a Mare: uno, insomma, che con organizzazione e conti si dà del tu. Anche se non lo dice, l’eventuale nomina di Peria non sarebbe affatto sgradita a Santoro, anzi. Fra l’altro, essendo Peria ben visto anche dal presidente dell’Assemblea regionale Gianfranco Micciché, una scelta orientata sul suo nome potrebbe smussare quelle frizioni di cui Santoro non vuol sentire parlare ma che palesemente si sono create tra lui e Micciché già in occasione della revoca dell’incarico alla Bonafede. Una querelle il cui campo è stato poi abbandonato da Micciché ma solo perché impegnato in ben altre e più urgenti grane del governo regionale (dal caso Armao in giù).
Sempre dalla lista degli aspiranti, una trentina in tutto tra cui una ventina di musicisti con qualche testa di serie, potrebbero saltare fuori i nomi di Veronesi, Librizzi e Bellavista ma al momento sembrano ipotesi peregrine.