Ci sono in piedi due arbitrati sporchi, ma bene occultati: non se ne trova traccia nei siti della Regione e non si sa neppure quale sia l’indirizzo che Palazzo d’Orleans avrebbe dato ai professionisti chiamati a comporre la vertenza con un avventuriero che oltre ai novantuno milioni già incassati per un censimento che nessuno ha mai visto ora ne pretende altri e altri ancora. Una vertenza lunga. Che viene però sistematicamente coperta da una fitta coltre di omertà e di complicità. In un paese normale basterebbe un procuratore della Corte dei Conti per imporre un minimo di trasparenza a una storia malsana. Ma la procedura forse non lo consente. Il timido Musumeci non saprebbe nemmeno da dove cominciare, non resta dunque che un filo di speranza: che nel prossimo dibattito parlamentare sulla questione morale qualcuno trovi almeno il coraggio di chiedere le carte.