Ma chi è veramente il “senatore della porta accanto”, l’eminenza grigia che a Palazzo d’Orleans siede e regna nella stanza vicina a quella del presidente della Regione col compito di accudirlo, di indirizzarlo, di suggerirgli la frase giusta al momento giusto, di tutelare i suoi equilibri di potere, di vigilare come un campiere sui suoi feudi elettorali? In altre parole: chi esercita il ruolo che, al tempo di Rosario Crocetta, fu ricoperto da Beppe Lumia, influente senatore del Pd e granitico professionista dell’antimafia? A chi spetta quella stanza? A Gaetano Armao, l’avvocato d’affari al quale Schifani ha delegato le questioni più delicate del governo, o a Totò Cuffaro, il barone rampante della politica che rastrella voti e consiglieri in ogni comune della Sicilia? Forse i senatori della porta accanto sono due – due in una stanza – e non ce ne siamo accorti.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Due in una stanza a Palazzo d’Orleans
gaetano armaorenato schifaniTotò Cuffaro
-
Articoli Correlati
-
Palermo, cade il veto FdI
Aeroporto, rientra RiggioBeata ragionevolezza. E beata la capacità, che ogni tanto la politica ritrova, di guardare agli…
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…