È affidato alla metafora biblica il ragionamento attorno al cambio di fase della guerra, perché il terreno ha dimostrato che non c’è più un “Davide contro Golia”, dopo il fallimento della guerra lampo, la mancata presa di Kiev, il 9 maggio della parata dimessa, non a Mariupol ma a Mosca. E quindi, il messaggio a Putin, che nella telefonata col premier italiano – rivelazione interessante – si era mostrato indisponibile a “parlare di pace” perché “troppo presto” rispetto alle ambizioni è un rinnovato invito a sedersi al tavolo del negoziato, valutando il nuovo rapporto costi-benefici nella prosecuzione dell’aggressione. Continua sull’Huffington Post
Alessandro De Angelis per HuffPost
in Buttanissimi Extra
Draghi tenta un accerchiamento diplomatico della Russia
joe bidenmario draghi
-
Articoli Correlati
-
Non solo Open Arms, su Salvini
anche le critiche dei colonnelliIl cronista registra una ariaccia vera nella Lega. Succede sempre così: le botte elettorali scoperchiano…
-
Elly in corsia. Tour degli ospedali sognando Palazzo Chigi
Riparte da una corsia di ospedale sperando poi di correre veloce su quella di sorpasso…
-
Highlander Udc. Vive e lotta solo sulle schede elettorali
“La Dc ha vent’anni”, recitava uno storico manifesto del 1963, ricordato sui manuali di marketing…