L’ultima metamorfosi di Matteo Renzi è anche la più originale: riuscire a passare “inosservato” mentre si propone sulla scena politica con un ruolo diverso, quasi opposto al precedente. Da fustigatore della demagogia di Giuseppe Conte e di Elly Schlein, ne è diventato il principale sponsor. Ma per coprire di fumogeni questa conversione si è inventato un ruolo da guastatore: l’anti-Meloni per eccellenza. E quindi, ecco il libro contro Meloni, ecco la trasferta spettacolare in Albania contro Meloni, ecco le invettive quotidiane, in Senato e fuori, sempre contro Meloni.
Risultati? Vistosi. Il suo libro L’influencer in soli sei giorni si è subito collocato in testa alla classifica della saggistica; il suo passaggio a Cinque minuti di Bruno Vespa, ha fatto segnare il record stagionale di ascolti, il 25,1%; per non palare dell’overbooking in teatri e librerie in giro per l’Italia. Ma la nuova metamorfosi di Matteo Renzi è stata studiata con un unico obiettivo: alleggerire, e alla fine provare a rimuovere, le preclusioni e i robusti veti che puntualmente si riaffacciano nei suoi confronti. Il traguardo, ovviamente, sono le prossime elezioni Politiche. Se non ci saranno incidenti, l’appuntamento è previsto tra ben due anni e mezzo, ma per riuscire ad entrare “naturalmente” in coalizione e Renzi punta su uno scongelamento graduale.
Naturalmente, nel suo ruolo di “moderate partner” del Pd, Renzi sa di poter contare sugli autogol dei suoi concorrenti: la recente sparata di Carlo Calenda, che vuole “cancellare” i Cinque stelle è diventato un inatteso pacco dono con tanto di fiocco. Così come aiutò Renzi l’inversione brusca che, nell’estate del 2022, vide protagonista sempre Calenda: baciò in pubblico Enrico Letta, suggellando un patto elettorale con le forze di centro-sinistra, salvo svegliarsi la mattina successiva con la forte determinazione a rimangiarsi il bacio e mandare tutto all’aria. Un pendolarismo emotivo che coerentemente accompagna Calenda, ma che in quella contingenza consentì un miracolo a Renzi, oramai senza speranze di rientrare in Parlamento: il Terzo polo messo in piedi da Azione e Italia viva in poche ore, qualche settimana più tardi ottenne quasi l’8 per cento. Un successo promettente. E presto dissolto. Continua su Huffington Post