Sogno stati lì per due giorni a commemorare Piersanti Mattarella e a stringere le mani del fratello Sergio, oggi Capo dello Stato. E per due giorni hanno reso omaggio al rigore morale del presidente della Regione assassinato quarant’anni fa in via Libertà, a Palermo, da un killer che è rimasto sconosciuto. Non solo. Il sindaco Leoluca Orlando ha intestato alla sua memoria un giardino al centro della città e il governatore Nello Musumeci non ha mai smesso di ricordare il principio sacrosanto delle “carte in regola”. Ma, concluso il rito della commemorazione, Orlando è tornato al populismo guascone con il quale da più di vent’anni finge di governare Palermo, mentre Musumeci è tornato a impasticciare i bilanci della Regione con il bullismo devastante già pesantemente sanzionato dalla Corte dei Conti. Altro che carte in regola. Mattarella si rivolta nella tomba.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Dopo la commozione si torna ai vecchi vizi
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