In Sicilia l’emergenza rifiuti è sempre dietro l’angolo. Così l’assessore Pierobon ha indossato la divisa da pompiere e ha convocato nei suoi uffici il dirigente generale del Dipartimento, Salvo Cocina, per fare il punto della situazione. A tenere sulle spine l’assessore all’Energia, uno dei tecnici del governo Musumeci, è la situazione di alcuni impianti fra cui Bellolampo. La discarica palermitana, che nei mesi scorsi è rimasta ingolfata, dovrebbe vedere sorgere in tempi ragionevoli la settima vasca (di competenza della Regione) per l’abbancamento dei rifiuti. A tal proposito, Musumeci ha fatto sapere di aver avviato la procedura negoziata per l’affidamento del servizio di verifica del progetto esecutivo. La vasca avrà una capacità complessiva di circa 960 mila metri cubi e sarà realizzata in 14 mesi. Sarà comunque possibile utilizzarla anche prima, dopo sei mesi, per fronteggiare l’urgenza del conferimento (Palermo è sempre una zona calda in tal senso). Costerà circa 29 milioni di euro. Prima di lanciare il nuovo piano regionale dei rifiuti, che renderà ogni territorio o provincia autonomo nello smaltimento, Pierobon vorrà far fronte ad altre situazioni: quella di Cozzo Vuturo, l’impianto pubblico di Enna dove rischiano di sorgere problemi di ordine pubblico (vigila anche la Prefettura). E a Marsala, dove il blocco della Sicilfert ha reso complicato il trattamento dei rifiuti soldi urbani e la raccolta differenziata. L’assessore ha chiesto anche un aggiornamento ogni 15 giorni sulle autorizzazioni concesse agli impianti in itinere per conoscere lo stato dei lavori.