Nella sua ricostruzione della Trattativa Stato-Mafia, che s’intreccia con la ricorrenza di Capaci (ieri) e con la promozione del suo ultimo libro, Alessandro Di Battista ha dato addosso a Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, attribuendogli quelle che – secondo il suo interlocutore – sono soltanto bugie. A Cuffaro è dedicato l’attacco del post pubblicato dall’ex deputato grillino domenica su Facebook: “Il 23 maggio del 1992, esattamente 29 anni fa, Giovanni Falcone saltava in aria a Capaci insieme a sua moglie ed a tre uomini della scorta – esordisce Di Battista -. Alcuni mesi prima Falcone era stato aggredito verbalmente in TV da un giovane democristiano, Totò Cuffaro, divenuto successivamente Presidente della Regione Sicilia prima di essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Quando finì in carcere Pier Ferdinando Casini (che oggi – udite udite – sogna il Quirinale) lo elogiò per il suo rigore morale”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Di Battista sfida Cuffaro nel giorno di Capaci
alessandro di battistaTotò Cuffaro
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