Claudio Fava non sarà in aula per votare Bilancio e Finanziaria. Il presidente della commissione Antimafia l’ha ribadito nel corso di una conferenza stampa convocata all’Ars nel giorno della commemorazione di Pio La Torre, mentre a Sala d’Ercole è in corso il dibattito sugli strumenti contabili: “E’ insopportabile che si arrivi all’ultimo giorno utile per l’approvazione, che in nome dell’urgenza venga bypassata l’Ars e vengano messe da parte le funzioni proprie dell’Assemblea – obietta Fava – Ritengo di dare un segnale al presidente Musumeci: non ci sarà il mio nome, non farò il notaio”.
Ma gli attacchi peggiori sono indirizzati al governatore e alle sue frequentazioni. Solo ieri, dal palco dell’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia, Musumeci aveva ribadito l’onestà del suo operato. Fava però la pensa diversamente: “Considero inaccettabile che la più alta carica istituzionale di questa Regione vada a chiedere consigli, offrire omaggi, chiedere benedizioni politico-elettorali a un condannato in via definitiva per mafia”. Il riferimento è a Marcello Dell’Utri, diventato nelle ultime settimane il big sponsor della sua ricandidatura. “Il concorso esterno in associazione mafiosa – ha detto Fava, rimarcando le differenze con Cuffaro (condannato per favoreggiamento) – è un reato che segna i comportamenti. Vuol dire aver dato sostegno, condivisione, solidarietà all’associazione mafiosa. Questo è incompatibile con chi deve rappresentare in modo più alto la Regione. Un condannato per mafia che ha pagato il suo debito ha il diritto di esprimere la sua opinione e dispensare consigli. Trovo irricevibile che li chieda il presidente della Regione”.
L’accusa è fitta e circostanziata: “Rendere omaggio a un condannato per mafia è inaccettabile così come è stato inaccettabile chiedere consigli ad Antonello Montante”, come rivelano i verbali di un interrogatorio a cui è stato sottoposto l’ex leader di Sicindustria, che ha rivelato i contatti con Musumeci e il suo vice, Gaetano Armao, dopo essere finito sotto processo. “Il presidente della Sicilia – ha detto Fava – deve fare sapere da che parte sta, su questi temi”. Il deputato dei Cento Passi, che è anche candidato alle primarie per la presidenza della Regione, non chiude le porte della coalizione a Italia Viva: “Per me l’unica discriminante di buon senso politico è il governo Musumeci, chi lo ha appoggiato e chi si è battuto contro. Non vedo per quale ragione si debba escludere Italia Viva o altri”.