Piercamillo Davigo deve lasciare il Consiglio superiore della magistratura a seguito del suo collocamento in pensione. Lo ha deciso il plenum del Csm che ha approvato la delibera della commissione verifica titoli che propone la decadenza di Davigo dall’incarico di consigliere. Lo scrive Adnkronos. Ma il plenum al termine di una lunga discussione si è spaccato: 13 i voti a favore della proposta, 6 i contrari e 5 le astensioni. A favore della decadenza di Davigo hanno votato i componenti del comitato di presidenza, il vicepresidente del Csm David Ermini, il primo presidente e il pg della Cassazione, Pietro Curzio e Giovanni Salvi, il togato indipendente Nino Di Matteo, i tre di Magistratura Indipendente, Loredana Micciché, Paola Braggion e Antonio D’Amato, i due di Unicost, Concetta Grillo e Michele Ciambellini, e i laici Filippo Donati (M5S), Emanuele Basile (Lega), Alessio Lanzi e Michele Cerabona (Fi). Voto contrario dai togati di Autonomia&Indipendenza, Sebastiano Ardita, Ilaria Pepe e Giuseppe Marra, dalle due consigliere di Area Alessandra Dal Moro ed Elisabetta Chinaglia e dal laico M5S Fulvio Gigliotti. Si sono astenuti i laici Stefano Cavanna (Lega) e Alberto Benedetti (M5S) e i togati di Area Giuseppe Cascini, Giovanni Zaccaro e Mario Suriano. Davigo non ha partecipato al plenum.
Enrico Ciuni
in Buttanissimi Flash
Davigo non è più un consigliere del Csm
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