Il primo romanzo di Daniela Cucè Cafeo ha già catturato l’attenzione di molti, futuri lettori. Futuri perché si tratta di una pubblicazione in crowdfunding, progetto che nasce in sinergia fra l’autore, che scrive, la casa editrice, che sceglie, e i lettori, che danno fiducia a entrambi preordinando il libro online, dopo aver letto un’anteprima di alcuni capitoli. “E mi ricorderò nasce dal bisogno istintivo di ripercorrere il viaggio della mia vita a partire dal ventre di mia madre”, racconta Daniela. “Un’amica mi chiese di portare a un laboratorio di lettura i versi che aprono il racconto, che io avevo scritto un anno prima. Da quei versi è partito il racconto della mia infanzia fra Palermo, Santo Stefano di Camastra e Messina, in cui prende vita una realtà a cui non è servito nient’altro che la verità per diventare romanzo”.
Attraverso lo sguardo di Daniela bambina, nasce il racconto della storia della sua famiglia, narrato al presente e contenuto in una cornice temporale fra gli anni ’60 e ’70, alla quale fanno da sfondo personaggi ricchi di umanità, tradizioni dimenticate e storie tanto più autentiche quanto più sembrano surreali. La Cucè ha scritto spinta da più motivazioni, tutte molto forti. “Ma soprattutto – spiega – da una tenace volontà di riscatto, di risalita, di una nuova forza, di un progetto a cui dedicare energia, per la prima volta solo per me stessa e la mia terra. Mentre scrivevo non avevo un progetto, un impianto narrativo da seguire. Ogni volta che terminavo la stesura di un capitolo erano i ricordi a darmi l’indicazione per il racconto successivo, e questo pare sia “tecnicamente” sbagliato. Ma non è quello che penso. Credo che chi scrive debba essere libero di far fluire le emozioni, senza schemi preordinati che finiscono per essere le catene della creatività”.
La scelta di pubblicare in crowdfunding è sicuramente rischiosa per un autore, dovendo contare su un alto numero di copie preordinate prima che il libro vada in stampa, e se la trama non è sostenuta da un racconto avvincente è illusorio pensare di arrivarci. “Ho finito di scrivere e ho puntato alle migliori case editrici, ma avevano tutte tempi lunghi. Solo bookabook ha risposto subito: avevo superato la selezione di qualità. Mi sono messa in gioco accettando la sfida di arrivare a 200 copie preordinate prima della stampa. Il libro – conclude Daniela – si può acquistare solo online sul sito della casa editrice e non tutti conoscono questo nuovo modo di fare editoria, ma grazie al sostegno di chi mi segue e ama il mio modo di raccontare ce l’ho fatta”.