Nel giorno in cui Donald Trump si insediava alla Casa Bianca e, tanto per gradire, annunciava la deportazione di milioni di migranti, Sergio Mattarella entrava in una scuola multietnica di Palermo – la De Amicis del quartiere Noce – per incontrare gli alunni vittime di un gratuito e squallido episodio di razzismo: “Voi siete una scuola che con la cultura, la lettura, la musica e tante altre iniziative di crescita culturale esprime i valori della convivenza”, ha detto il Capo dello Stato, rivolto particolarmente ai ragazzi – tutti italiani, ma nati da genitori ghanesi e mauriziani – che lo scorso novembre, davanti alla Feltrinelli di via Cavour, furono insultati da alcuni passanti. Non facevano del male a nessuno: raccoglievano soldi per l’acquisto di libri. L’America, si sa, è una grande democrazia. Ma Mattarella ieri ha fatto ancora più grande la nostra Italia.