Per alcuni giorni abbiamo sinceramente sperato che i due assessori della Regione siciliana, Roberto Lagalla e Gaetano Armao, assurgessero ai pianti alti della politica romana come sottosegretari del governo Draghi. Pensate dunque a quale delusione siamo andati incontro nell’apprendere che la loro candidatura era una sceneggiata costruita da Nello Musumeci, meglio conosciuto come il Gran Pavido. Il governatore ha qualche problemino nella sua giunta. Se avesse avuto coraggio, avrebbe fatto già piazza pulita dei bulli e i piritolli che gli girano attorno. Avrebbe evitato le finanziarie di cartone e avrebbe garantito a imprenditori e lavoratori, flagellati dal Covid, un minimo di sostegno. Invece niente. Per allontanare lo spettro di una decisione, ha allestito un teatrino. Voleva essere uno statista, ha finito per somigliare a Mario Merola, quello de “O’ Zappatore”.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Da Palazzo d’Orleans al teatrino di Merola
gaetano armaonello musumeciroberto lagalla
-
Articoli Correlati
-
Via libera di FdI
Riggio all’aeroportoBeata ragionevolezza. E beata la capacità, che ogni tanto la politica ritrova, di guardare agli…
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…