C’è la sanità pubblica che cade a pezzi e c’è il carovita che brucia il valore d’acquisto degli stipendi, ma gli italiani – a giudicare dai social e dai giornali che ci vanno dietro – restano appesi a un pendolo che oscilla tra Mariotto e Mammuccari, tra il cortile di “Ballando con le Stelle” e la seduta psichiatrica di “Belve”. Sono i “temi fumosi”. Servono a nascondere le nefandezze che affiorano dal dibattito politico di questi giorni, ad Atreju o nelle più gettonate trasmissioni di Rete4. C’è una tambureggiante criminalizzazione degli scioperi e c’è il linciaggio senza fine di Maurizio Landini, leader della Cgil. Ma c’è soprattutto la mobilitazione – selvaggia, brutale, squadrista – dei picchiatori che nei talk-show credono di fiancheggiare coi manganelli il governo Meloni. Lei, Giorgia, non mi spaventa. Mi terrorizzano di più le milizie che si vedono in tv.