No, i malpancisti dell’Assemblea regionale martedì non hanno incenerito e umiliato solo Nello Musumeci, governatore della Sicilia. Hanno impallinato soprattutto gli uomini del suo cerchio magico, quei ragazzi che da quattro anni credono di essere i padroncini della Regione, i sovrastanti del feudo, i cani di guardia di un potere che non vuole tra i piedi né i partiti né la politica. Lui, Musumeci, non li ha mai richiamati all’ordine. Ha lasciato mano libera al Bullo, alle sue arroganze e ai suoi bilanci di cartone; ha sopportato la spocchia e le volgarità del Balilla; ha chiuso gli occhi davanti alle scarpe chiodate con le quali il Corazziere ha conquistato ogni angolo della sanità. Svegli e spregiudicati, i tre ragazzi credevano di vivere in una fortezza inespugnabile, in una sorta di quadrilatero di Radetzky. Da martedì sono anche loro con le spalle nude.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Crolla col Governatore l’impero dei fedelissimi
assemblea regionale siciliananello musumeci
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